Viaggio a puntate tra i Grandi Giardini della Sicilia /1


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Le Stanze in Fiore di Canalicchio in Via Pietra dell’Ova, 181 a Catania è uno dei fiori all’occhiello dei Giardini Siciliani. Il giardino di 7 ettari circonda la villa di campagna neo classica costruita nell’800. La realizzazione inizia nel 2000 ad opera di Rossella Pezzino de Geronimo con l’idea di creare un giardino contemporaneo fiorito dove si fondono circa 900 specie di rare piante tropicali e sub tropicali.

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Un giardino accogliente articolato in stanze concatenate, dall’effetto naturale e privo di geometrie, un percorso sensoriale che si svela poco alla volta, che ha come filo conduttore i colori e i profumi di rampicanti e arbusti da fiore ed il rumore ritmico dell’acqua. Stagni, laghetti e corsi d’acqua pieni di ninfee colorate anche tropicali, fiori di loto e giacinti d’acqua, convivono in perfetta armonia con piante preziose che li circondano.

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Un vecchio abbeveratoio in pietra lavica è oggi una rumorosa fontana con cascata su tre fonti, le vecchie saie diroccate di concezione araba scorrono oggi placide lungo tutto il giardino.  Oggi è possibile ammirare un giardino d’oriente ed un giardino zen entrambi a forte connotazione simbolica; un piccolo giardino segreto con atmosfere birmane che ospita fitte piante lussureggianti, fiori dai forti colori e splendidi esemplari di palme rare ed un giardino cinese che ospita 8 laghetti comunicanti incastonati tra rocce laviche di antica e suggestiva bellezza.

Alla fine del tour, si completa il percorso sensoriale apprezzando i sapori della cucina di casa con stuzzicanti e deliziosi menù finger food.

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77_1-15_5-ilgiardinodelbiviere5_phannunzi_archiviograndigiardiniitalianiIl Giardino del Biviere – Villa Borghese a Lentini, Siracusa 

Le Case del Biviere di Maria Carla Borghese è il giardino del mito. La leggenda narra che Ercole, figlio di Giove, qui portò in dono a Cerere, dea delle messi, la pelle del leone Nemeo da lui sconfitto e qui creò un lago che da lui prese il nome: Lacus Erculeus. Il lago nei secoli cambiò nome e gli arabi lo chiamarono Beveré, abbeveratoio di greggi e vivaio di pesci.  L’archivio di Stato di Palermo conserva il documento originale dell’editto di re Martino che, nel 1392, concedette in feudo ‘ di Lentini’ a un antenato per parte materna di Don Scipione Borghese. Quello che era un lago ricco di fauna e di flora lacustri fu poi prosciugato negli anni Trenta per scongiurare la malaria.

Non più frequentata dai pescatori e dai cacciatori, la proprietà sul lago cadde in abbandono, circondata solo da pietre e polvere. Oggi, grazie all’amore e alla passione di chi vi abita, è diventato un giardino mediterraneo unico e particolare. L’antico porto rivolto a mezzogiorno, chiuso da grossi massi scolpiti dalla mano dell’uomo, è divenuto un verde e ridente invito alla facciata principale della ‘Casa del Biviere’. Sui moli, restaurati con particolare attenzione e garbo, una straordinaria collezione di succulente pare quasi formare una passerella di verzura.

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Il visitatore s’immerge in spazi in cui l’armonia ha i colori dell’arancio, il profumo del gelsomino e l’estro consapevole di chi, per secoli, ha amato questa terra.

77_1-15_3-ilgiardinodelbiviere3_phannunzi_archiviograndigiardiniitalianiConvivono palme lussureggianti, azzurre Jacaranda, Parkinsonia dalla fioritura solare, rose antiche che abbracciano esemplari di Yucca. Un esemplare inusuale di Xanthorrea arborea sdraiata fronteggia la cappella di Sant’Andrea. Se il tempo ha mai avuto ragione di scorrere, qui, tra questi profumi e colori, troverà ragione di fermarsi per far godere appieno momenti intensi di bellezza e tranquillità.

Ai Giardino di San Giuliano a Villasmundo Melilli, in provincia di Siracusa,  i 60 ettari della proprietà dei marchesi di San Giuliano racchiudono molto della storia di una antica famiglia nobiliare locale e le suggestioni di un territorio siciliano che porta i segni di antiche civiltà, tra necropoli dell’età del Bronzo e vestigia della Magna Grecia.

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Di tutta la superficie, coltivata ad agrumeto, 4 ettari sono stati destinati al giardino a partire dal 1974, quando l’attuale proprietario iniziò a piantare alberi e arbusti ornamentali. Il giardino accompagna la struttura tardo quattrocentesca della masseria fortificata e prende il posto dell’immensa aia in cui un tempo si batteva il grano e si ammassavano uva e olive per la produzione di vino e olio, prima della conversione esclusiva ad agrumi: ogni anno, da ottobre a maggio, in questa terra fertile si raccolgono arance di 15 diverse varietà per un milione di chili. Negli anni Novanta, anche con l’intenzione di dare sistemazione paesaggistica al piccolo cimitero della proprietà, è stato chiesto l’intervento di Oliva di Collobiano, che ha disegnato il cosiddetto Giardinetto, articolato in quattro spazi delimitati da muretti a secco.

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I quattro momenti compositivi, che sostituiscono il frutteto e ne sfruttano le saie, ovvero le tradizionali canaline di irrigazione di derivazione araba, comprendono un giardino arabo con vasche di acqua e ninfee; un giardino tropicale di palme e grandi esemplari di cactus; un giardino mediterraneo che associa rose e pompelmi; ed infine un giardino di aromi che si ammanta della vaporosa vegetazione di elicriso, lavanda, timo, salvia, cisto, mirto e altre piante che sprigionano profumo. Giudicato all’apice del suo interesse tra maggio e giugno per le fioriture, il Giardinetto curato dalla capo giardiniera Rachel Lamb, si rivela quasi più affascinante in settembre-ottobre, quando rinasce dopo l’arsura estiva e offre un armonioso e articolato esempio di giardino contemporaneo in terra di Sicilia. E’ importante ricordare che questo paradiso è stato
VINCITORE del GRAN PREMIO GIARDINI 2013 per il più alto livello di manutenzione, buon governo e cura di un grande giardino italiano.

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Tutte queste meravigliose oasi di bellezza fanno parte del circuito Grandi Giardini Italiani

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