Lo Champagne, emblema della dolce vita


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Lo champagne è ritenuto un pregiato nettare di cui solo pochi fortunati possono goderne la bontà.

Tra i migliori, prodotti come scuola vitivinicola francese comanda indiscutibilmente si impone a ragion veduta il  Dom Pierre Perignon.  A partire dalla leggenda che narra infatti che il 4 agosto del 1693 Dom Pierre Perignon, monaco benedettino della regione di Champagne, dopo varie sperimentazioni riuscì ad ottenere un vino che sarebbe passato alla storia, un sapiente equilibrio di sapori e frizzantezza. Tale fu la gioia del monaco sul momento che corse incontro ai suoi confratelli urlando: «Venite subito, sto bevendo le stelle!».

Nonostante fosse stato prodotto da un monaco, i primi champagne si guadagnarono il soprannome di “vin du diable”, vino del diavolo, complice la loro effervescenza. Infatti, le bottiglie di vetro – che fecero la loro comparsa nella storia del vino proprio in quel periodo -, talvolta esplodevano a causa della pressione prodotta durante il processo di fermentazione degli zuccheri. Avvenimento inspiegabile e sinistro per i vignaioli dell’epoca, e per i loro successori. Bisognerà aspettare quasi due secoli prima che Pasteur spieghi scientificamente la trasformazione degli zuccheri in alcool e anidride carbonica (le bollicine) ad opera di invisibili microorganismi. E così si svelò l’oscura magia.

Se una volta lo champagne veniva definito “vin du diable”, oggi è indiscutibilmente il vino per benestanti. E se tanti vini, compresi ottimi e pregiati spumanti italiani, possono anche rivaleggiare sul piano della qualità con lo champagne, nessuno di essi è invece in grado di scalfire l’innegabile fascino che attira collezionisti e degustatori verso una seducente bottiglia di questo vino.

E’ interessante scoprire quali sono state, fino ad oggi, le 10 singole bottiglie di champagne da 75 cl più costose di sempre non tenendo conto delle bottiglie alle aste.

10Al decimo posto della classifica troviamo un Moët & Chandon Bi Centenary Cuvée Dry Imperial 1943.   Anche la Moët & Chandon ha una storia secolare, risalente al1743. Oggi oltre mille ettari di vigneti sono di proprietà della cantina fondata da Claude Moët e producono una media di 26 milioni di bottiglie di champagne all’anno. La qualità è indiscutibile, tanto che la Regina Elisabetta II d’Inghilterra non beve champagne che non sia firmato Moët & Chandon. Il Bi Centenary Cuvée Dry Imperial fu prodotto per celebrare i 200 anni di storia della cantina e ce lo si può permettere solamente con un esborso di oltre 1.040 euro.

 

9Al nono posto si posiziona il  Krug Brut David Sugar Engraved ‘Quail Design in Flowering Tree’,  edizione limitata. Ma non è un’edizione limitata qualunque: è quella con incisa una quaglia accovacciata su di un albero in fioritura, opera dell’artista David Sugar. Un marchio che i grandi collezionisti e appassionati sanno voler dire un costo medio di 1.353 euro a bottiglia.

 

8All’ottavo posto si posizione di nuovo un Moët & Chandon, questa volta però con una produzione datata 1998 e dove le pregiate bottiglie furono disegnate niente di meno che da Karl Lagerfeld. Quando il fashion incontra la leggenda, da vita a qualcosa di unico, dal prezzo altrettanto speciale: 1.464 euro a bottiglia.

 

 

7In settima posizione scalfisce la classifica di nuovo un  Krug, cantina fondata nel 1843 da Joseph Krug nella campagna che circonda la cittadina di Reims. Attualmente è la sorella minore della popolare Moët & Chandon, facendo parte dello stesso gruppo societario, il Moët Hennessy – Louis Vuitton S.A., che ha puntato sul mercato del lusso anche per quanto riguarda il vino. E non gli si può certo dare torto se una bottiglia di Krug Private Cuvée arriva a costare, di media, 1.490 euro.

 

6La sesta classificata è una bottiglia di Boërl & Kroff, una produzione che nasce dalla casa di champagne Drappier. Da qualità non può che derivare altrettanta qualità. Nel 1995, Michel Drappier volle tentare di vinificare separatamente i migliori grappoli di un ettaro del suo grande vigneto, così da ottenere uno champagne di qualità eccelsa. Il risultato fu la nascita del marchio Boërl & Kroff. Il Brut Rose della casa è ottenuto da del Pinot Meunier e Pinot Nero, con un prezzo medio di vendita pari a 1.646 euro a bottiglia, una magnum supera ampiamente i 4mila euro.

 

5La quinta posizione è aggiudicata di nuovo da Moët & Chandon  che a rendere veramente unica la produzione, oltre al vino, è la ricercatezza e il pregio della bottiglia che lo contiene. Questa particolare edizione speciale, infatti, racchiude l’amato nettare in uno “scrigno” adornato da una guaina placcata di oro bianco, su cui è incisa l’etichetta Dom Perignon. I collezionisti farebbero follie per aggiudicarsene un esemplare, che costa, in media, 1.848 euro e una jeroboam da 3 litri sfiora gli 11.250 euro.

 

4La quarta in classifica viene incisa da un  Boërl & Kroff Brut. La qualità di questo Brut è indiscussa e nessuno si è mai lamentato di aver dovuto sborsare 1.864 euro per una bottiglia da 75 cl. Se qualcuno di voi avesse, al momento, 90mila euro da investire, sappiate che è disponibile un’edizione limitata in formato da 30 litri.

 

 

 

3Il gioco si fa duro per la terza posizione conquistata da Krug Clos d’Ambonnay. Questo champagne è l’unico, presente nella classifica  prodotto con uva Blanc de Noirs. Il Clos d’Ambonnay è ricavato da Pinot Nero e costa, di media, più di 2mila euro a bottiglia.

 

 

 

2Ma decisamente surclassato dal costoso Moët & Chandon Dom Perignon Charles & Diana 1961 che si arriva in seconda posizione della classifica.  Nel 1981 la Casa Reale d’Oltremanica scelse la Moët & Chandon come fornitrice ufficiale dello champagne per il matrimonio del Principe Carlo con la Principessa Diana. In onore dell’anno di nascita della Principessa Diana, la Moët & Chandon ha deciso di servire delle magnum Dom Perignon Vintage 1961, con un’etichetta speciale creata appositamente per l’occasione. Un numero limitato di bottiglie di champagne da 75 cl di quest’annata è stato poi messo sul mercato per commemorare l’evento, ma ad un costo non certamente accessibile a tutti: 3.228 euro a bottiglia.

 

1Così in testa alla classifica dello champagne più costoso del mondo si posiziona una bottiglia di Goût de Diamants, Taste of Diamonds. Questo champagne è stato presentato nel 2013 dal 29enne Shammi Shinh, fondatore della Prodiguer Brands con sede a Knightsbridge. Ma, come è logico, la produzione è puramente francese: il Goût de Diamants, Taste of Diamonds è realizzato al 100% da uva Grand Cru, coltivata negli 8 ettari di vigneti della cantina a conduzione familiare Champagne Chapuy di Oger (Francia). Ogni bottiglia di questo pregiato vino è adornata da un cristallo Swarovski al centro di un disegno a forma di diamante che ricorda il logo di Superman, ma che va invece a incoronare un super champagne. L’edizione limitata di questa bottiglia, disegnata da Alexander Amosu, ha un valore di 1,5 milioni di euro.

Un brindisi costosissimo ma à la santè di tutti voi…cin cin



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