Gli acrobati del cocktail in gara a Roma


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Giovedì 11 maggio, la terza edizione della “Meeting Place World Flair Competition”, metterà a confronto oltre 70 concorrenti fra i migliori bartender a livello mondiale.

cocktail

Roma – Tornano a Roma i flair bartender, ovvero quei moderni barman che con sapienti e spettacolari movimenti di bottiglie, bicchieri e shaker, preparano squisiti cocktail divertendo e lasciando i clienti letteralmente a bocca aperta con le loro acrobazie. Oltre 70 tra i migliori professionisti e giovani talenti a livello mondiale di questo affascinante mestiere, a metà fra tecnica e arte, si sfideranno nella terza edizione della Meeting Place World Flair Competition.  A Roma l’11 maggio la gara si svolgerà in una lunga giornata che, come è stata per le precedenti, richiamerà un pubblico di centinaia di appassionati, soprattutto giovani. Come per l’edizione precedente, a cui parteciparono concorrenti provenienti da 14 paesi europei e non, anche quest’anno è in palio un totale montepremi di diecimila euro, da assegnare ai primi classificati nelle categorie “professional” e “semiprofessional”.

Lanciato nel  mondo anglosassone (come dimenticare il Tom Cruise del film Cocktail?),  il  flair bartender (flair sta per fiuto, attitudine, inventiva), si è ormai affermato con forza nel panorama italiano, rivitalizzando il settore dei bar che conta su oltre 149 mila imprese e circa 204 mila addetti (Rapporto annuale Fipe 2016). Oggi il bartender, il barman definito nell’accezione americana che prepara cocktail utilizzando tecniche moderne, è senz’altro una delle figure di barista più ricercate e meglio pagate anche in Italia, capace di attirare sempre più giovani, attratti non solo dalle prospettive economiche – i compensi possono aggirarsi dai 200 ai 400 euro a serata – ma anche dalle possibilità di esercitare un mestiere che consente di far emergere passione, creatività, talento personale. Un bravo flair bartender in particolare, si distingue non solo per la tecnica, la varietà nei lanci e la movimentazione degli oggetti, ma anche per l’originalità della performance, la fluidità ed eleganza dei movimenti del corpo, la capacità di interazione con la musica e con il pubblico.   E che dire del fatto che il mondo dei bartender, che fino a poco tempo fa sembrava appannaggio di soli uomini, si sta affollando di barlady, anche note come barmaid o bar woman. Spiccata attitudine all’organizzazione del lavoro e grande capacità di concentrazione nel dosare, miscelare e decorare con fascino e ricercatezza ogni singolo drink: ecco le qualità che la crescente presenza femminile sta apportando alla professione.

Eccellere in questo settore richiede comunque molta pratica, dedicazione, ma soprattutto studio. Come i grandi cuochi stellati, il bravo bartender è sempre più riconosciuto come un creatore di ricette esclusive, di un’originale ritualità, di un’arte che in molti casi può essere paragonata all’alta gastronomia. Tanto che la prestigiosa classifica che ha incoronato, nel campo della ristorazione, Massimo Bottura come miglior chef 2016,  ha di recente dedicato una sezione completamente riservata al mondo dei cocktail bar, selezionando i migliori bartender del mondo.



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