Andrea Granchi – partiture di viaggio


Add to Flipboard Magazine.

andrea granchiL’esposizione di Andrea Granchi (Firenze 1947) “Partiture di viaggio”, dal 19 maggio al 21 maggio presso il Caffé del Teatro Comunale di Todi, nata da un’idea del musicista M° Andrea Cortesi e organizzata per “Todi Fiorita” da Gabriella Giammarioli, richiama nel titolo la passione che l’autore ha sempre avuto fin da bambino per la musica. Del resto la scrittura musicale è un disegno di straordinaria bellezza nelle sue talvolta sorprendenti geometrie, ritmi e sequenzialità. Molte cose uniscono l’immagine con il suono e la musica, basti pensare allo straordinario compendio di arti che è l’Opera, sospesa tra musica, azione teatrale e scenografia.
Non casuale la scelta del luogo, il raffinato Caffè del Teatro Comunale di Todi con la sua decorazione tardo ottocentesca che ne arricchisce le volte. Ma il titolo della mostra sottende anche la modalità espositiva delle opere, presentate qui su una serie di leggii che richiamano appunto quelli che sorreggono lo spartito musicale. Su questi leggii Andrea Granchi dispone alcuni suoi lavori in forma di libro d’artista. La disposizione di queste opere è “variabile”, come insiste l’autore, e dipende da come vi vengono disposte. Se questi lavori infatti, da chiusi, hanno una forma di tipo oggettuale, come ad esempio la “Sedia sceneggiata” (1993), una volta aperti cambiano aspetto divenendo quasi una sorta di apparati scenici in miniatura, con quinte mobili o paesaggi che appaiono imprevedibilmente, sollevandosi dalla superficie delle pagine, come in “Scenario per avventure tascabili” (2006). Talvolta il libro si identifica addirittura, paradossalmente, con la forma del lettore come in “Libro seduto” (2006).
Tra le opere esposte, su leggii in legno da tavolo questa volta, figurano anche una serie di affreschi su tavola armata di rete metallica, alcuni dei quali inediti e presentati qui per la prima volta. Una tecnica, quella della pittura su intonaco fresco, che Granchi conosce molto bene e pratica da molti anni creando, anche come docente d’Accademia, una tipologia di supporto mobile che consente di realizzare opere che sono di fatto frammenti di parete spostabili. L’esposizione presenta anche una piccola scultura, una fusione in bronzo a cera persa, il “Viaggiatore sedentario” (2007), una figura-forma emblematica e tipica di Granchi che ha sintetizzato in questo uomo semplificato che richiama la sedia, il radicamento della memoria ma anche la proiezione in avanti verso l’inevitabile futuro.

A cura dell’Associazione Le Arti M.A.P.S. Academy



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati