Mezzo secolo di jazz con Klaus Bellavitis


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Milano  – Il 12 aprile 2018 al Blue Note di Milano si terrà il concerto a cuore aperto che ripercorre mezzo secolo di carriera musicale di Klaus Bellavitis il quale, dopo 10 anni, si ripropone nuovamente nella sua veste artistica più congeniale: quella di compositore e pianista jazz. A questo, l’artista conosciuto come il ‘Burt Bacharach italiano’, aggiunge il suo applaudito e consolidato ruolo di interprete vocale ‘Crooner’ alla Sinatra per raccontarsi attraverso un percorso musicale autobiografico profondo e confidenziale. Partendo dalla sua laurea presso la prestigiosa Università Berklee College di Boston, Klaus cita suoi brani composti come colonne sonore da film e interpretati da orchestre d’oltreoceano da lui stesso dirette.

Annoverando uno a uno i suoi progetti, come il suo primo disco di New Age o il pluripremiato album ‘Jazz for Sale’ realizzato a Las Vegas nel quale, per la prima volta, ha ricoperto il ruolo di cantante leader in collaborazione con star internazionali del jazz.  Per giungere al primo tour come solista con il progetto di composizioni originali “My Father’s Smile” fino al suo recente ruolo di scrittore, con la pubblicazione del romanzo “Il Conte”.

In questo concerto Bellavitis ripercorrerà i propri successi insieme ai propri fallimenti un percorso popolato di luci e ombre narrato con cuore d’artista. Un cuore nobile non solo perché irrorato di sangue blu, ma perché capace di battere per importanti cause filantropiche e, recentemente, anche con un impegno ben preciso: aiutare gli abitanti di Amatrice. Infatti il 19 febbraio nello storico teatro Parioli di Roma, ha avuto luogo l’evento “Premio Scarpone D’Oro 2018” ideato dal Rotary e-club Italia Amatrice condotto da Roberta Gangeri.  L’evento, avvenuto in presenza del Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, ospitava anche molti nomi noti del mondo dello spettacolo tra cui Eleonora Belcamino, Francesco Ferdinandi, Romano Reggiani, Sara Galimberti, Micaela, Gloria Radulescu, Eleonora Ivone, Pino Calabrese, Angelo Longoni, Janet De Nardis e altri. Fra i 10 premiati, individuati all’interno di una rosa di persone straordinarie le quali, nel corso dell’anno, si sono distinte per coraggio, caparbietà e generosità nel sostenere le comunità del cratere sismico, spicca il nome di un noto jazzista: Klaus Savoldi Bellavitis.
Al pianista compositore non è stato solo consegnato il premio del quarto posto dalle mani dell’attrice Daniela Poggi, ma è stata dedicata anche una speciale menzione d’onore per motivi artistici, giustificata dal tour italiano, da lui stesso organizzato, finanziato e promosso, con il quale ha raccolto 70.000€ che ha personalmente consegnato a più di 60 famiglie di terremotati.
A queste famiglie lo stesso artista ha fatto un’importante promessa: “Amatrice risorgerà”.
Questa promessa oggi è diventata musica.
Klaus ha scritto e interpretato un brano insieme a straordinari nomi della lirica e della musica leggera, come il soprano russo Milica Ilic e i cantanti Marco Ferradini, Dario Baldan Bembo, Ronnie Jones, Samantha Iorio, Rodolfo Maria Gordini, Luca Michelsanti.
La toccante canzone, presentata in anteprima nella chiesa S. Marco di Milano, nasce dal bisogno di tenere accesi i riflettori su quelle aree martoriate e, a tale scopo, in coda alle note del brano, Bellavitis ha aggiunto la registrazione della voci terrorizzate degli abitanti di Amatrice arrivata al 118 la notte del 24 agosto.
Per dimostrare che questa composizione non è un’operazione di “marketing del dolore” e tantomeno un tentativo di sfruttare musicalmente una tragedia, Klaus ha lavorato duramente alla sua realizzazione facendo passare il testo attraverso un difficile vaglio: quello degli stessi abitanti di Amatrice.
Con questo complesso e faticoso gesto di grande sensibilità, il jazzista ha ottenuto i riscontri che cercava dalle famiglie del luogo, le quali, commosse, hanno dato il loro contributo perché le parole rappresentassero al meglio sia le loro paure ma, soprattutto, le loro speranze.
Per Klaus comporre “Amatrice Risorgerà”, è stata un’immersione nella martoriata realtà locale e, se è vero che quel brano è figlio di una tragedia che le sole parole non possono descrivere la musica, al contrario, vi riesce benissimo.
Le note di “Amatrice risorgerà” vogliono, in realtà, non solo raccontare l’orrore di quella notte, ma creare uno strumento che non permetta a nessuno di dimenticare, specialmente a coloro che avrebbero dovuto fare molto di più e non lo hanno fatto.
Grazie quindi al cuore e a questa composizione, quei luoghi cadranno meno facilmente nell’oblio e, per questo, riportiamo l’ipse dixit di Sergio Pirozzi che ha così descritto il lavoro del Maestro Bellavitis: “un plauso non solo a Klaus come artista, ma anche all’uomo che, da solo, ha realizzato per Amatrice un’impresa eccezionale.”



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