Museo d’arte sacra di Scaria: tra arte e cultura si è aperta la stagione 2018


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Como, luglio 2018- Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno, con un incremento di circa il 25% di ingressi registrati rispetto al 2016, e il riconoscimento da parte della Regione Lombardia all’interno del “Settimo Riconoscimento dei musei e delle raccolte museali in Lombardia”, il Museo d’Arte Sacra di Scaria ha aperto la nuova stagione 2018 con nuove aspettative e numerosi eventi e iniziative per tutta la comunità, volte a diffondere e promuovere l’arte dei Maestri Intelvesi.

“Tutto questo – spiega Giovanni Peduzzi, Presidente  dell’Associazione Amici del Museo d’Arte Sacra di Scaria– grazie soprattutto al prezioso contributo della nostra Associazione che, in poco più di un anno dalla sua nascita, ha raggiunto 270 soci che con grande impegno affiancano e promuovono tutte le iniziative del Museo d’Arte Sacra di Scaria per la valorizzazione del suo patrimonio artistico e culturale; favoriscono scambi e collaborazioni con associazioni che perseguono finalità comuni o affini; e conservano e sostengono economicamente le opere e le strutture del Museo.”

 Il Museo d’Arte Sacra di Scaria, inaugurato nel 1966 con l’obbiettivo di salvare il ricco patrimonio religioso, artistico, storico ed etnico della Valle Intelvi, dopo un prolungato periodo di chiusura, è stato riaperto nel 2015 con una sede espositiva rinnovata che valorizza al meglio la collezione originaria. Raccoglie infatti una serie di pregiate opere che fanno parte della cultura popolare e religiosa del territorio intelvese, e che provengono da parrocchie presenti in valle, da donazioni e collezioni private. Disposte all’interno di spazi tematici, si possono ammirare opere di particolare pregio come la croce ‘antelamica’, gioiello dell’oreficeria lombarda del XII secolo, la croce astile riferibile a Francesco di Ser Gregorio da Gravedona, le due statue marmoree della Madonna col Bambino e le pregevoli statuette lignee di Ercole Ferrata. Nelle rinnovate sale si trovano anche gli affreschi staccati provenienti dalla Chiesa di Santa Maria e dalla Casa De Allio di Scaria, disegni e dipinti dei fratelli Diego Francesco e Carlo Innocenzo Carloni e l’apparato per le Quarantore detto “Paradisin”.

 

 



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