88ª Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

Dal 6 ottobre al 25 novembre 2018 si terrà la storica Fiera Internazionale del tartufo Bianco d’Alba, una delle principali vetrine dell’alta gastronomia e delle eccellenze italiane.

Ogni sabato e domenica di ottobre e novembre al Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba si tiene l’Alba Truffle Show, un grande contenitore di eventi culturali e gastronomici che celebrano l’oro bianco delle Langhe in tutte le sue sfumature. Durante tutti i weekend della Fiera si alterneranno chef nazionali e internazionali, cuochi del territorio, designer, scrittori e artisti accomunati dalla passione per il tartufo, la cultura del buon cibo e del buon gusto.

Il Tartufo è profumo, poesia, mistero, ma anche cucina di livello “stellare” e status symbol dal fascino intramontabile.

Il tartufo bianco d’Alba cresce spontaneamente, in simbiosi con alberi o arbusti specifici. Queste aree sono caratterizzate da un equilibrio ecologico estremamente delicato, al quale è necessario dedicare attenzione e cure agronomiche.  Si raccoglie dalla tarda estate, durante tutto l’autunno, fino all’inizio dell’inverno. È un fungo assolutamente spontaneo: ad oggi non esistono tecniche di coltivazione.

Il tartufo è un corpo fruttifero di funghi appartenenti al genere Tuber che compie il proprio intero ciclo vitale sotto terra (ipogeo) e deve vivere necessariamente in simbiosi con piante arboree per produrre il prezioso sporocarpo.  La parete esterna detta peridio può essere liscio o sculturato e di colore variabile dal chiaro allo scuro.  Mentre  la massa interna detta gleba, è  di colore variabile dal bianco al nero, dal rosa al marrone,  è percorsa da venature più o meno ampie e ramificate che delimitano degli alveoli in cui sono immerse delle grosse cellule (gli aschi) contenenti le spore. Le caratteristiche morfologiche del peridio, della gleba, degli aschi e delle spore, sommati alla dimensione ed alle caratteristiche organolettiche permettono l’identificazione delle specie di tartufo.

Il valore del tartufo non è proporzionale al suo apporto alimentare ma nella sua enorme capacità di produrre piacere nel consumatore, un’alchimia inspiegabile.