FAI, I luoghi del cuore. La classifica dei luoghi che non devono morire


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 I Luoghi del Cuore della 9ª edizione sono stati annunciati il 6 febbraio 2019. Un successo che testimonia l’amore e l’impegno che moltissimi Italiani condividono per la bellezza del nostro Paese.  Sono stati 37.200 i luoghi oggetto di segnalazione che costituiscono una preziosa mappatura spontanea di luoghi tanto diversi tra loro quanto amati, fatta di paesaggi e di palazzi storici, di chiese e di fiumi, di castelli e di borghi, di ville e di botteghe storiche, di giardini e di sentieri, che rende “visibile” il sentimento profondo che lega le persone ai territori dove vivono o dove hanno vissuto esperienze importanti della loro vita.

Il primo Classificato è il Monte Pisano a Calci – Pisa,  facente parte del Subappennino Toscano, situato nella parte centro-nord della Toscana, che separa Pisa e Lucca.  Il territorio dei Monti pisani comprende i comuni di Buti, Calci, San Giuliano Terme, Vicopisano,  Lucca e Capannori. In questo territorio sono presenti numerosi borghi medioevali e resti di fortificazioni. Luoghi suggestivi sono il borgo di Vicopisano, la Rocca della Verruca, la Certosa di Pisa nota anche come Certosa di Calci, il borgo di Ripafratta con la sua Rocca medievale, l’abbazia di S. Maria di Mirteto ad Asciano, il santuario di Santa Maria in Castello a Vecchiano, l’acquedotto mediceo da Asciano a Pisa, i resti dell’Acquedotto romano di Caldaccoli, il Borgo di Corliano, situato all’estremità nord-ovest della piccola catena, che segna il confine tra piana di Lucca e piana di Pisa, nonché il varco oltre il quale inizia la catena delle Alpi Apuane e il Sasso della Dolorosa. Un prodotto tipico della zona è l’olio, come è possibile intuire dai numerosi ulivi coltivati lungo i pendii delle colline. I Monti Pisani sono stati sfruttati per l’estrazione di pietra sin da tempi antichi (una buona parte delle pietre usate per il Duomo di Pisa è stata estratta a S. Giuliano Terme), ma molto più intensamente in tempi moderni.

Il secondo classificato è il fiume Oreto (Palermo). L’Oreto (chiamato in epoca araba Wadi al-Abbas) è un fiume siciliano che scorre nella Valle dell’Oreto e con un bacino che si estende nei territori dei comuni di Altofonte, Monreale e Palermo. Lungo circa 20 chilometri, ha la sorgente a sud di Palermo, nella cosiddetta Conca d’Oro, lungo la dorsale del Monte Matassaro Renna; da qui in poi scorre verso la periferia sud del capoluogo siciliano per andare a sfociare nel Mar Tirreno. La foce è visibile dal ponte del lungomare Sant’Erasmo. Corso d’acqua a carattere torrentizio, anche nei mesi più caldi conserva un deflusso sufficiente per la presenza di molte sorgive lungo il proprio corso e per la ricchezza della falda che lo alimenta: nel 1997, ultimo dato disponibile, la portata media mensile del fiume ha oscillato fra un massimo di 1,87 metri cubi al secondo (registrato in gennaio) e un minimo di 0,116 metri cubi al secondo (registrato in agosto). Dal 1980 al 1997, la portata massima si è registrata nel gennaio del 1981 (5,876).

Si è classificato in terza posizione l’Antico Stabilimento Termale di Porretta Terme (Bologna), un complesso di antichi edifici termali di Porretta Terme, situati nella parte del paese che si estende alle pendici del Monte della Croce, lungo il greto del Rio Maggiore. In questo luogo sgorgano diverse sorgenti salsobromoiodiche dalle quali traggono il nome gli stabilimenti termali Marte Reale, Donzelle e Leone-Bovi. Questi edifici si affacciano su una piazzetta al cui centro si trova una piccola fontana con vasca, oggi in disuso.  Attualmente non è possibile visitare l’area ma i comitati continuano a battersi affinché questo patrimonio venga recuperato e restituito alla popolazione.



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