Altino – Prima di Venezia. Patavium, Altinum e la laguna


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Dal prossimo 9 marzo al 14 aprile 2019 il Palazzo della Ragione di Padova ospiterà la mostra “Altino-Prima di Venezia. PataviumAltinum e la laguna”.

La mostra giunge così alla sua quinta edizione.  Ideato dall’associazione di promozione sociale La Carta di Altino in partnership con il MiBac – Polo Museale del Veneto – Museo Archeologico Nazionale e Area archeologica di Altino e ora ospitato dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura, il progetto Altino-Prima di Venezia nelle precedenti edizioni ha ottenuto un apprezzamento crescente da parte del pubblico, raggiungendo i 25 mila visitatori fra il Centro Culturale Candiani di Mestre, il Battistero del Duomo di Treviso, il Museo Archeologico Nazionale di Altino e il Centro Culturale Manin di Ca’ Savio.

Chi visiterà la mostra potrà conoscere ciò che il sottosuolo di Altino nasconde e che le indagini recenti hanno evidenziato: i resti della città capoluogo lagunare che ha anticipato di 1500 anni la nascita di Venezia e ne è stata progenitrice.

Altino è uno dei siti archeologici più importanti del Veneto e l’edizione di Padova della mostra è occasione per far conoscere ai padovani l’antico legame che fin da epoca preromana univa la città portuale di Altinum e Patavium, come documentano alcune significative testimonianze epigrafiche e linguistiche venetiche che parlano di patavini presenti nell’antico centro lagunare.

La stretta relazione tra le due città sarà perpetuata in età romana dalla via Annia, poi detta Altinate, che in uscita a est di Patavium dal Ponte Altinate si dirigeva verso Altinum.

Padova e la città-porto altinate hanno intessuto per secoli rapporti strettissimi attraverso la via di terra e le vie d’acqua, originando quella relazione vitale fra la laguna e l’entroterra che più tardi ebbe il suo fulcro in Venezia.

La mostra fonde in un’unica narrazione testimonianze degli autori antichi, foto, grafica, video e animazioni, mentre i plastici realizzati con la stampa 3D e il taglio laser vogliono restituire l’immagine della città e dei suoi monumenti nel momento del massimo splendore. La sezione fotografica, invece, esplora l’ambiente naturale fra Sile e laguna e ricerca le tracce della città antica nella Venezia di oggi.

Un reperto archeologico dallo straordinario valore simbolico, proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Altino, arricchisce l’esposizione. Si tratta di una barretta votiva, risalente al VI secolo a.C., rinvenuta nel santuario di Altino in località Fornace. Su una delle facce un’iscrizione in lingua venetica ricorda che “Tursanis patavnos fece un dono” alla divinità del santuario altinate.

Particolarmente interessante è il termine patavnos – patavino –, aggettivo derivato dal nome di “Padova”: esso rappresenta la prima attestazione venetica del nome della città nella forma Patava.

Città e porto importante dei Veneti Antichi fin dall’XI secolo avanti Cristo, l’antica città di Altinum fu un municipio romano, un centro di scambi commerciali e culturali che, nell’epoca del massimo splendore, contava più di ventimila abitanti e vantava un centro monumentale imponente.

Come Venezia, ma molti secoli prima, Altino era una città anfibia proiettata sul mare, una città-emporio attraversata da un reticolo d’acque scavalcate da ponti ed era uno scalo dell’Adriatico collegato all’entroterra da vie di comunicazione fluviali e terrestri efficienti.

Dopo l’epoca della grandezza, con le invasioni e l’impaludamento, in età tardo antica avvenne l’abbandono della città. Molte pietre e laterizi altinati furono riutilizzati per costruire Venezia ma, nonostante lo spoglio, gli scavi e gli studi scientifici ne hanno restituito un’impronta ancora perfettamente leggibile.

Grazie al telerilevamento e agli studi avviati dal Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova nell’ambito del Progetto Via Annia, e poi accuratamente approfonditi, è stato possibile definire meglio l’intreccio di strade, canali navigabili ed edifici, il foro, la basilica, i teatri, un anfiteatro dalle dimensioni dell’arena di Verona, i quartieri residenziali con le domus, l’impianto urbano di una città-isola collegata alla laguna e al mare con porte-approdo monumentali, il porto.

Altino mostra di aver avuto uno sviluppo urbano che oggi è difficile immaginare a causa dell’abbandono e dello spoglio della città, quando i suoi edifici furono progressivamente smantellati per reimpiegarne i materiali nelle nuove costruzioni in laguna.

La mostra si configura appunto come un progetto di alta divulgazione che vuole far conoscere l’importanza e la grandezza del primo capoluogo lagunare a un pubblico sempre più ampio.

Altino-Prima di Venezia è un lavoro in tecnologia avanzata che nasce come sviluppo di un progetto sulla cittadinanza attiva giovanile, dà volutamente largo spazio alle tecnologie multimediali ed all’immagine e, per le ricostruzioni, ha utilizzato tecnologie laser e stampa 3D per realizzare i grandi plastici ricostruttivi che sono il cuore del progetto divulgativo.

La mostra è il lavoro di squadra di un gruppo di giovani archeologi, architetti, web designer, creativi ed operatori video che, guidato da esperti qualificati, vuole dare al pubblico la possibilità di immaginare l’antica Altinum e di conoscerne le vicende.

Padova, l’antica capitale dei Veneti nell’entroterra della regione, e Altino, la città-emporio lagunare, furono centri urbani fra i più importanti del nord Italia. Nel nuovo Museo Archeologico Nazionale di Altino e presso il Museo Archeologico di Padova numerosi e importanti reperti testimoniano un patrimonio storico e culturale condiviso fra le due antiche città che merita di essere conosciuto.



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