“Dall’olivo… all’olio”


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Dal 3 al 5 giugno si terrà la dodicesima edizione di “Dall’olivo… all’olio”, manifestazione che fa di Marone (Bs) il punto d’incontro per tutti gli oli Dop d’Italia. Sulla sponda bresciana del lago d’Iseo si susseguiranno per tre giorni cene a tema, laboratori (gratuiti ma con un numero massimo di 30 partecipanti), degustazioni, incontri, concorsi e spettacoli. Guidati per mano da esperti di cucina si potrà scoprire un mondo dove l’olio non è solo un condimento, ma l’ingrediente capace di fare la differenza, buono anche da solo e ottimo abbinato ad altri prodotti di pari eccellenza come la Bresaola della Valtellina, Salame di Varzi, Grana Padano, Taleggio, Casera e Bitto.  La sigla Dop viene attribuita quando la produzione, la trasformazione e l’elaborazione di un prodotto sono effettuate in un’area delimitata e caratterizzata da specifiche connotazioni geografiche, umane e storiche. Nata nel marzo 2003, la Federazione Nazionale dei Consorzi volontari per la tutela delle Denominazioni di Origine Protetta degli Oli Extra Vergini di Oliva associa 22 Consorzi di tutela dell’olio Dop, la quasi totalità del settore: Dop Laghi lombardi, Chianti classico, Colline salernitane, Garda, Sardegna e Veneto, solo per citarne alcuni.  Pensate che nel 2010 sono stati venduti in Italia più di 215 milioni di litri olio per un valore di 859 milioni di euro. La categoria più venduta è l’extravergine che concentra il 72% del fatturato con più di 155 milioni di litri venduti. L’Italia è al secondo posto dopo la Spagna per superficie olivetata e per numero di piante di olivo, ma detiene il primato mondiale di Dop Olio riconosciute con 39 Denominazioni di Origine Protetta, che rappresentano però solo il 3% dell’intera produzione olearia nazionale.

“Diverse sono le cause, non ultima la fase di stagnazione che caratterizza l’economia del nostro Paese e il basso reddito delle famiglie, che negli acquisti si orientano verso prodotti più economici. Ma incide negativamente anche un livello molto basso di conoscenza da parte dei consumatori dei pregi organolettici e salutistici degli oli di qualità in genere e di quelli Dop in particolare”, spiega Silvano Ferri, presidente Feder Dop Olio. Varie esperienze hanno però dimostrato che il consumatore, se indotto ad avvicinarsi, anche tramite l’assaggio, agli oli di pregio, si rende rapidamente conto delle notevoli differenze qualitative e organolettiche che intercorrono tra le diverse categorie di olio. “Diventa quindi importante sostenere, anche a livello di Pubblica Amministrazione, le produzione tipiche, per divulgarne le qualità, migliorare la competitività del settore e orientare il consumatore finale. Ed è questo uno degli obiettivi di Feder Dop Olio”, conclude il presidente.

 

La cornice: Marone, una vocazione olivicola antica

Incastonato tra le rive del lago d’Iseo e le Prealpi, Marone accoglie il visitatore con un frantoio circondato da ulivi. È Il monumento Città dell’Olio, già chiaro indizio di quell’attività che la località punta a valorizzare: la coltivazione e raccolta di olive finalizzata alla produzione di olio extravergine d’oliva Dop del Sebino. Non a caso la sponda bresciana che va da Marone a Sulzano è stata negli ultimi anni ribattezzata Riviera degli Ulivi. In località Vela dove si trovano estesi resti di un edificio romano del I secolo dc sono state ritrovate pietre da frantoio e uno scolatoio per olio, segno inequivocabile che qui l’olivicoltura era già nota e praticata ai tempi degli antichi romani. Dal 2002, quando Marone sceglie di aderire all’Associazione Città dell’Olio, che vede 200 comuni italiani uniti nella tutela dell’olio extravergine d’oliva Dop, non si è mai visto mancare l’impegno per la valorizzazione di questo prodotto gastronomico e ogni anno due sono gli appuntamenti a tema: “Dall’olivo…all’olio” e “Pane e Olio in Frantoio”. Mela Verde, la trasmissione televisiva che Rete 4 dedica all’agricoltura, all’ambiente e alle tradizioni eno-gastronomiche italiane, dedicherà a Marone una puntata nella penultima domenica di novembre, alla vigilia di “Pane e olio in frantoio”.



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