La Jamaica per i curiosi


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Cristoforo Colombo sbarcò in Giamaica il 4 maggio 1494. Nel suo diario di bordo egli descrisse la Giamaica come “la più bella isola che occhi hanno visto; montagne e terra sembrano toccare il cielo …tutto pieno di vallate, prati e pianure.” In Giamaica, i navigatori spagnoli trovarono un cordiale popolo di Indiani americani, i Taino; un popolo pacifico che non aveva mai avuto esperienza di guerra. L’isola fu poi chiamata “Xaymaca” dai Taino “Xaymaca”, che significava “terra di legno e acqua”. Anche le parole “uragano”, “tabacco” e “barbecue” derivano dalla loro lingua. Nel 1509, gli Spagnoli stabilirono una capitale, Nuova Siviglia, vicino alla città di Ocho Rios. Gli Inglesi conquistarono la Giamaica nel 1655 e trasformarono l’isola in una vasta piantagione di canna da zucchero, che fece arricchire i proprietari. Per coltivare la canna da zucchero, gli Inglesi portarono qui altri Africani, per lavorare come schiavi, la maggior parte provenienti dalla costa occidentale del continente e dall’attuale Nigeria. Negli anni che seguirono, prese forma gran parte della moderna Giamaica. Immigrati dall’India e dalla Cina vennero qui come lavoratori a contratto nelle piantagioni di canna da zucchero e intrapresero rapidamente altre occupazioni. Presto vennero in Giamaica i colonizzatori Ebrei, seguiti da emigranti arabi commercianti provenienti dalla Palestina.

I matrimoni misti crearono ciò che attualmente è il singolare popolo giamaicano: una mescolanza di etnie, che oggi si riconosce nel motto nazionale “Out of Many, One People” (da tante genti, un unico popolo). La leggenda del reggae Bob Marley, insieme ad altri artisti del calibro di Jimmy Cliff, Peter Tosh, Toots & the Maytals e Third World ricevono da decenni consenso internazionale. La “dancehall”, una più recente derivazione del reggae, è diventata la forza guida delle generazioni più giovani con nomi quali Sean Paul, Beenie Man e Shaggy che dominano le classifiche musicali nel mondo. Un gran numero di dipinti e sculture sono in mostra presso la National Gallery di Kingston e diverse esibizioni periodiche impreziosiscono le gallerie di tutto il mondo. La National Dance Theatre Company mette in scena la vivace storia giamaicana e la sua attuale cultura, mentre gruppi come il Jamaica Folk Singers e l’University Singers interpretano canzoni e danze tradizionali che onorano il passato del paese. La vivace scena teatrale di Kingston offre una ricca varietà di rappresentazioni dai temi attuali e tradizionali. Un’occasione unica del teatro giamaicano è il LTM Pantomime del Ward Theatre, un’annuale commedia musicale popolare con brani, danze e costumi originali. La stagione apre ogni anno il 26 dicembre e dura per diversi mesi. Tuttavia le considerazioni più significative sulla cultura dell’isola giungono dalla cucina. Per tenere segreti i loro nascondigli, i Maroons escogitarono il “jerking”, un metodo di preparazione che consisteva nello speziare e cucinare il maiale sottoterra, così da non lasciare intravedere i fumi prodotti. Oggi dovunque si può mangiare maiale, pollo e pesce cucinati con il metodo “jerk”. Per nutrire gli schiavi a costi non elevati, nel Seicento fu importato dall’Africa il frutto dell’”ackee”, insieme a diversi tipi di “yam”, radici, legumi e l’albero del pane. Per conservare carne e pesce si utilizzavano spezie, pepe e condimenti singolari, come la famosa salsa piccante “pickapeppa”. La “cassava”, la radice di un tubero già coltivato dai Taino, è usata oggi per la preparazione del “bammie”, un fresco wafer tostato da mangiare con il pesce fritto. Il “festival” è un tradizionale tipo di pane, che accompagna frequentemente in tavola i piatti cucinati allo “jerk”. Il piatto nazionale è l’“ackee” appena speziato, servito con “saltfish” (baccalà),. Influenze indiane e cinesi hanno fatto del curry e del “chow mein” parte integrante dei menu nazionali. Mango, ananas, papaia e banana abbondano, mentre la mela “otaheite” e il “soursop” sono abbinati a dessert come il “matrimony”, un’insalata di frutta addolcita con latte condensato. La Giamaica è anche terra di alcuni tra i più pregiati rum e bevande esotiche, come il liquore al caffè Tia Maria. Il caffè Blue Mountain è prodotto esclusivamente qui e considerato uno dei più pregiati del mondo.

 



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