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Addio a due grandi artisti contemporanei : Cy Twombly e Lucian Freud

Addio a due grandi artisti contemporanei : Cy Twombly e Lucian Freud
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Si sono spenti a distanza di qualche settimana due maestri del panorama artistico attuale, Cy Twombly e Lucian Freud. Diametralmente opposti per cultura, background, linguaggio espressivo e storia personale, avevano in comune, ormai da anni, il riconoscimento della critica internazionale e la fama di essere i più importanti artisti contemporanei ancora in vita. Due grandi personalità molto diverse tra loro: schivo, provocatorio e ribelle ad ogni etichetta Lucian Freud; silenzioso, riflessivo e colto,  Cy Twombly.  Così pure la loro arte rappresenta mondi quasi in contrapposizione. Freud ha privilegiato sempre la ricerca del vero e del reale. La sua pittura espone la prorompente fisicità del corpo con ogni piccolo particolare che l’occhio dell’artista riesce a carpire, svelandone i segni del tempo, le imperfezioni e i difetti con pennellate dense di materia e colore.

La figuratività di Lucian Freud svela i segreti della carne e coglie la psicologia dei suoi modelli con una tale scaltrezza ed abilità da saper impressionare lo spettatore. Memorabile, non solo per l’eccezionale quotazione raggiunta, rimane il famoso ritratto di Big Sue.  Se guardando le opere di Freud si rimane interdetti per la potente e realistica matericità dei ritratti, con Cy Twombly si intraprende un viaggio interiore fatto di spiritualità e poesia. Artista americano molto legato alla città di Roma tanto da viverci per oltre cinquant’anni,  Twombly è stato definito dall’autorevole linguista Roland Barthes, ‘il pittore di scritture’. Nelle sue opere infatti, presenzia costantemente la scrittura quale gesto istintivo, veloce ed automatico che insieme agli sprazzi di colore si lega all’espressionismo astratto di Pollock e all’astrattismo delicato e soave di Kandinskij. Le opere di Cy Twombly raccontano del passato e si mescolano al futuro generando un linguaggio enigmatico ed affascinante. Lucian Freud e Twombly si vedevano poco in giro, preferivano far parlare le opere più che promuovere se stessi. Forse nessuno sentirà la loro mancanza ai vernissage e ai party privati tra vip ma il mondo dell’arte ha perso due dèi dell’Olimpo e, per fortuna, la loro arte continuerà a parlare.

 

Michela Cella

redazioneBonVivre

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