Borghi d’Umbria. Montefalco, “ringhiera” panoramica della regione


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Tra morbidi orizzonti collinari di vigne e oliveti, Montefalco è un belvedere che domina buona parte dell’Umbria in una grandiosa sintesi panoramica, da Perugia ad Assisi, fino a Foligno, Trevi e Spoleto. Nella perfetta quiete dell’Appennino, un prezioso scrigno d’arte sacra ricco d’opere rinascimentali di prima grandezza, da Benozzo Gozzoli a Perugino.
La cittadina – 5700 abitanti, 470 metri dal mare, provincia di Perugia – è detta anche “ringhiera dell’Umbria” grazie appunto a questa sua privilegiata posizione. Si tratta di uno dei centri più ricchi e importanti della regione, per valori storico-artistici e la qualità delle sue produzioni enogastronomiche: soprattutto miele, vini e oli pregiati.
La storia di Montefalco, dalle origini romane agli eterni conflitti medievali tra signorie, Impero e Papato, è in tutto simile a quella di tanti altri comuni italiani. Pare che il toponimo si spieghi con la presenza nel borgo di Federico II di Svevia, grande cultore della falconeria. Anno 1240. In precedenza la località era denominata “Coccorone”, forse dal nome del senatore romano che l’avrebbe fondata.
Gli affreschi di Benozzo Gozzoli, risalenti al 1450, raffigurano vari momenti della vita di San Francesco. Si trovano, con una magistrale Natività del Perugino, nell’abside centrale dell’ex chiesa di San Franceco, oggi museo comprendente tra l’altro pinacoteca e cripta. Non lontano, ecco il bel Palazzo del Comune (sec. XIII-XIV), la chiesa di San Filippo Neri (sec. XVIII) e l’oratorio di Santa Maria (sec.XIII). Da segnalare la rinascimentale chiesa di Santa Illuminata (XVI sec,), oltre al maestoso Santuario di Santa Chiara da Montefalco (1268-1308), con le reliquie della stessa santa. Nel borgo antico ben conservato da una massiccia Cinta muraria munita di merli e torrioni, tra splendide residenze signorili e innumerevoli strutture religiose, non mancano altre preziose testimonianze artistiche di scuola umbra e toscana (Ambrogio Lorenzetti.).
Oltre a prelibati vini (Montefalco Rosso, Grechetto, Trebbiano Spoletino), a Montefalco si produce un olio molto pregiato, che dai tempi più remoti riveste un ruolo decisivo nell’economia della zona, e un apprezzatissimo miele. Molteplici, in proposito, le annuali rassegne enogastronomiche da maggio e settembre, come “Cantine Aperte” o “Enologica Montefalco“, che culmina nella Festa della Vendemmia, con gioiose sfilate di carri. C’è anche l’Agosto Montefalchese, ricco di costumi, danze, concerti e teatro, tra armigeri, sbandieratori, cortei ed esuberanti competizioni tra quartiere e quartiere.
Fra tante accoglienti taverne e osterie, la cucina è varia e generosa, con carni per tutti i gusti e un’ampia offerta di piatti tipici: come pappardelle, gnocchi, strangozzi al tartufo, polenta contadina e minestre di farro e lenticchie.
GLC



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