Borghi d’Umbria – Bettona, risorta dalle ceneri


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bigDistrutta e risorta, bruciata e poi rinata come la Fenice.Preistorica, poi etrusca, poi romana, Bettona – provincia di Perugia, borgo di 4000 abitanti a 350 metri d’altitudine, certo tra i più belli d’Italia – è sempre al centro di conflitti, distruzioni e ricostruzioni.Da quel colle, proprio nel cuore dell’Umbria, la vista spazia su Perugia, Assisi, Spello. Le sorti del borgo sono storicamente molto legate alla figura e alle contese reliquie del suo santo patrono, il vescovo Cristopolto martirizzato dai romani, cui nel 720 i Benedettini dedicarono un’imponente Badia. Frequenti i conflitti con Assisi, relativi anche all’ubicazione del corpo del santo. Nei secoli la città subisce le violenze dei barbari ma anche quelle di Perugia (XIV secolo), che nel 1352 la distrugge e la mette a fuoco, per catturarne i notabili e impossessarsi della sacra reliquia di Cristopolto. Pochi anni dopo Bettona risorge più compatta e più fortificata, e può finalmente recuperare le venerate spoglie del santo.

La cinta medioevale incorpora parti di mura etrusche, costruite con grosse pietre squadrate in arenaria. Nella pinacoteca comunale del Palazzetto del Podestà troviamo ceramiche dei Della Robbia e una rara Madonna della Pietà del Perugino.

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La principale chiesa del borgo è Santa Maria Maggiore del XIII secolo, poi ampiamente rimaneggiata nel XVII. Le spoglie del santo patrono, oggetto di tante controversie e tuttora celebrato ogni 12 maggio, da tempo riposano in pace perfetta nella chiesta a lui dedicata. L’edificio è a croce latina, la facciata attuale è dell’Ottocento. Splendidi affreschi di scuola giottesca, raffiguranti la Passione di Cristo, sono presenti nell’oratorio di Sant’Andrea, dal bel soffitto ligneo.

L’ 8 settembre è annualmente dedicato alla Madonna del Ponte, con una sagra paesana denominata Tutti in Festa.

Da sempre, tra agricoltura e zootecnia, le campagne circostanti offrono prodotti d’eccellenza. Discreta l’attività agrituristica, ottima la produzione vinicola

GLC



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