Borghi d’Umbria – Bevagna, beata solitudo


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Bevagna_piazza_silvestriProvincia di Perugia, 5000 abitanti. Storicamente esclusa dai movimenti commerciali e demografici della regione, Bevagna (dal gentilizio etrusco Mefana) è tra i più intatti e meglio conservati borghi umbri e italiani, con una struttura urbana davvero “a misura d’uomo”. La fortuna estetica e sculturale della cittadina, fatta soprattutto di solitudine e isolamento, brilla tutta nella smagliante e preziosa piazza Silvestri, dove la contaminazione di stili ed epoche diverse danno vita, con prodigiosi effetti di asimmetria, a uno spazio straordinario e irripetibile. E’ questa la piazza detta anche “dei poteri dormienti”, tra le più belle in Italia, dove si fronteggiano il Palazzo dei Consoli (1270, potere politico) e ben tre chiese: S. Michele (sec. XII-XIII). S. Silvestro (sec. XII) e S. Domenico (sec. XIII-XIV).

fletcher-shopEntro lo schema medievale di base, si sovrappongono strutture romane, stile romanico e architetture settecentesche (S. Maria della Consolazione, Palazzo Lepri). Non basta. Ad accrescere questo singolare e armonico disordine, trovi il finto gotico ottocentesco della fontana e perfino colonne a capitello corinzio.

Dentro la cinta muraria, tutta bastioni e torri, è un vivace pullulare di vicoli, botteghe e attività artigiane, a cominciare dalla la lavorazione della canapa. Quella di scarto viene usata per l’intreccio di corde, mentre la migliore è riservata alla tessitura delle pregiatissime “tele Bevagne”.

 

104img1Molteplici e vivaci gli eventi che animano il borgo nell’arco dell’anno. In aprile si celebrano la sagra enogastronomica della Primavera Medievale e grandi manifestazioni artistiche, con esposizioni di piatti tipici, opere d’arte e concerti. Non mancano tartufi, oli di frantoio e vini pregiati in abbondanza. Il Mercato delle Gaite, ovvero gli antichi quattro quartieri amministrativi in cui era suddivisa la città, si svolge a giugno, e per dieci giorni ricrea, in una perfetta riproduzione di costumi e architetture, quella che era la vita sociale del borgo tra il 1250 e il 1350. I cittadini lavorano, mangiano, giocano e si divertono, sfidandosi tra l’altro in gare gastronomiche e di tiro con l’arco.Tutto come allora.

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