Borghi d’Umbria – Giove: archeologia e splendori nobiliari


Add to Flipboard Magazine.

castello_di_gioveI numerosi reperti romani. Il mitico Palazzo Ducale, o più semplicemente Castello, con la sua solida tradizione nobiliare. I rari dipinti del Domenichino e di Paolo Veronesi. La posizione cruciale e strategica, fonte di infinite contese, tra Terni, Todi, Viterbo e Orvieto. Tutto questo fa di Giove – provincia di Terni, duemila abitanti, 290 metri di altitudine – un centro di straordinario interesse storico e artistico.
Controversa anche qui l’etimologia del toponimo. C’è chi pensa a un tempio pagano dedicato allo stesso Zeus, o Giove, culto già molto diffuso nelle terre umbre e laziali anche prima della distinzione etnica tra etruschi e umbri. E chi fa piuttosto risalire il nome al latino Jugum, data la conformazione fisica dello scenario naturale e la posizione del paese collocato appunto tra due valli, lungo un sistema collinare degradante verso il Tevere.Giove, castello di Juvo
Frequenti, si diceva, i reperti archeologici di età romana: tombe, monete, ruderi di ville patrizie, laterizi e are sacrificali. Oggi Giove si presenta col suo caratteristico impianto medievale: il Castello, il borgo, e all’interno della cinta perimetrale il frequente intricato dedalo di vicoli fatti di muraglie in pietra, case quadrate, archi, speroni, contrafforti e scalinate. Nei secoli è passato da un dominio gentilizio all’altro, attraverso le nobili famiglie degli Anguillara, degli Amerini, dei Farnese e dei Mattei.
madonna_del_peruginoPiazza XXIV Maggio è il fulcro della città, dove si affaccia il maestoso Castello, o Palazzo dei Duchi Mattei. Edificata, con tutta probabilità, sulle basi di una precedente rocca, la complessa costruzione muove da un originario nucleo medioevale, per svilupparsi nel 1600 in un importante ampliamento, forse opera del Vignola o della sua scuola. Tutto concorre a un’idea di grandiosa bellezza: l’ampio androne d’ingresso, le colonne doriche, lo splendido loggiato che si affaccia sulla vallata, l’originale rampa interna percorribile con le carrozze fino al piano nobile. Gli interni di grandi sale e appartamenti patrizi sono decorati con soggetti biblico-mitologici di artisti come il Domenichino, l’Alfani e Paolo Veronesi. Curiosamente, le finestre sono 365, come i giorni dell’anno.
Da vedere la delicata Madonna attribuita al Perugino, nell’omonima chiesa.
La luminosa e dolce campagna umbra ci offre anche qui i pregiati frutti della vite e dell’ulivo, con funghi, tartufi e asparagi di bosco.

 



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati