La bottiglia di vino?… La porto via grazie


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BUTASTUPAQuante volte, al ristorante, ci sarà capitato di privarci dall’ordinare un vino di nostro gradimento, perché non disponibile in mezze bottiglie o ordinare una bottiglia di vino pregiato sapendo che per svariate motivazioni, tra cui la paura dei controlli con l’etilometro, buona parte del prodotto sarebbe rimasto, a malincuore, nel suo contenitore.

Sebbene sia sempre stato possibile portare via dal ristorante una bottiglia di vino parzialmente consumata, pochissimi clienti in passato ne facevano richiesta se non con velato imbarazzo o con le più svariate motivazioni: vino sconosciuto particolarmente gradito, voglia di gustare a casa l’ultimo bicchiere, piacevole forma della bottiglia, etichetta da conservare come promemoria, collezione dei vini bevuti, ecc…

Circa 15 anni addietro una società piemontese “Buta Stupa” (bottiglia aperta), ideò un modo semplice, ma elegante, per risolvere questo problema pubblicizzando che nei locali aderenti la bottiglia consumata in parte, sarebbe stata, a fine pasto, nuovamente tappata, inserita in elegante e pratico sacchetto e consegnata al cliente che avrebbe così, serbato un piacevole ricordo del locale e del servizio, scegliendo senza vincoli cosa bere.  A memoria, ritengo sia stata la prima iniziativa del genere, adottata in seguito con simili caratteristiche in altri locali e periodicamente riproposta da altri operatori come novità e come tale, sbandierata nei giornali e nelle televisioni con servizi ad hoc e spropositati elogi agli “ideatori” del nuovo (?) sistema.

Queste iniziative sono comunque una chiara dimostrazione di come, oggi, siano cambiate abitudini e modi di vedere e sia diventato sempre più facile e naturale, avanzare richieste un tempo impensabili ai ristoratori, riscontrando grande disponibilità di questi.

 

 Vin-bon_Dom-PerignonCome si conserva una bottiglia di vino aperta?

Quando si apre una bottiglia, il vino trae beneficio dall’ingresso dell’ossigeno rivelando le sue caratteristiche migliori, poi… si ossida.

In commercio si trovano piccoli accessori con pompette per il sottovuoto che, eliminando l’ossigeno, allungano il periodo di conservazione mantenendo meglio le caratteristiche organolettiche del prodotto. Entro 2-3 giorni il vino deve, preferibilmente, essere consumato.

Inoltre:

  • Maggiore è il quantitativo di vino in bottiglia meglio è (meno ossigeno presente)
  • Non lasciate a lungo il vino esposto a temperature calde, durante il trasporto a casa
  • La bottiglia deve essere tenuta tappata, fino al momento del consumo
  • I vini bianchi vanno sempre conservati in frigo
  • I vini rossi conservati in frigo e portati alla temperatura di servizio (16-18°c) per il consumo, lasciandoli a temperatura ambiente per il tempo necessario, a meno che non disponiate delle cantinette frigo, che creano giuste temperature e umidità.
  • se di sughero, il tappo assorbe eventuali odori presenti nel frigorifero
  • un vino consumato a distanza di tempo, sarà ben diverso da quello gustato al momento dell’apertura della bottiglia
  • In base alle sue caratteristiche e struttura, il vino reagirà in modo differente agli stress.
  • Qualora nel vino percepiste sentori di acido acetico, aggiungetevi poca pasta secca spezzettata lasciando la bottiglia scoperta e fuori dal frigo. In pochi giorni otterrete dell’ottimo aceto fatto in casa.

 

Vendita delle bottiglie di vino nei Ristoranti

Nei ristoranti, la vendita delle bottiglie per asporto, può regolarmente avvenire e logicamente, con prezzi più bassi di quando servite al tavolo.

La differenza di prezzo, talvolta diventa un deterrente per il gestore che si troverebbe al centro di giudizi e valutazioni dell’acquirente a meno che, l’esercente non disponga di un locale propriamente adibito allo scopo, preferibilmente con ingresso indipendente, separando di fatto le due attività.

Maurizio Cascino

Docente e consulente di Ristorazione



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