Wal ovvero il rinnovabile mistero della stupefazione


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Wal ovvero il rinnovabile mistero della stupefazioneUna mostra dedicata al Maestro Wal (Walter Guidobaldi) dal titolo “Wal ovvero il rinnovabile mistero della stupefazione” accompagnata dalla presentazione del catalogo curato dal Prof. Luciano Caprile.

Una selezione di sculture, dipinti e disegni che caratterizzano la sua ricerca dagli anni Ottanta a oggi; dalle prove in ambito fumettistico che sfociano nell’adesione al gruppo dei “Nuovi-nuovi” di Renato Barilli, ai futuristici vortici delle “api”, un turbine di gesti e di segni che si placheranno nell’astrazione geometrica che dal 1987 va a occupare il corpo stilizzato di animali ritagliati nel legno. Mentre a partire dal 1990 avviene l’ultima e decisiva rivoluzione creativa: entra in scena quel “putto” che diventa il protagonista assoluto delle sue opere e che conquista il ruolo principale nell’attuale esposizione.

Afferma in proposito Renato Badili: “Wal trova che è giunta l’ora di dare corda, anzi fiato, aria a quel protagonista capriccioso e imperioso che lo assedia fin dall’inizio, anche se finora non si è mai mostrato allo scoperto: un patto pretenzioso, irriverente, malizioso, ma nello stesso tempo tanto dolce e paffutello come si conviene a ogni bambino”.
Il putto è protagonista nelle tele, nei disegni, negli acquerelli ma soprattutto nelle sculture realizzate prevalentemente in terracotta smaltata ( ma anche risolte in bronzo e in vetroresina); questa è una felice sorpresa per gli adulti che si trovano al cospetto di simili interpreti che rappresentano “il nostalgico passato dell’infanzia, di ciò che si poteva impunemente fare o pensare”, come scrive Luciano Caprile nel suo saggio in catalogo. Pertanto sorprendiamo questo fanciullino in atteggiamento giocoso al culmine della progressione piramidale sostenuta da una tartaruga (Rabdomante) oppure candidamente abbracciato a una sfera dorata (Tesoro) oppure ancora intento a tuffarsi sul pallone ovale usato nel rugby (InMeta).
Wal dunque ci invita al sogno e alla stupefazione, alla riconquista di un mondo smarrito da rivisitare con nostalgica ironia.

Fonte: MIBAC



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