Intervista all’economista napoletano fuori dal coro Salvatore Tamburro


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Salvatore Tamburro o il coraggio di affrontare i propri ideali anche a costo della propria vita:  “La mia solitaria battaglia per la sovranità monetaria dell’Italia.”

tamburroJorge Maria Bergoglio ha appena dichiarato che Internet è un dono di Dio. Anche il network  LiberoReporter ha optato per questa via. Tu forse saresti un illustre sconosciuto senza il tuo affollatissimo account Facebook. Vogliamo cominciare la nostra chiacchierata da questo punto?

“Senza alcun dubbio Internet mi ha aiutato moltissimo nel farmi conoscere al pubblico. In questo mi sono stati di aiuto mezzi come Facebook, il mio blog, i video su youtube che riprendevano mie interviste o conferenze. Oggigiorno, data la forte censura che vige su certe tematiche, la rete resta l’unico mezzo da cui assorbire la vera informazione, quella non manipolata dai poteri forti.”

Salvatore, ricordi quello che scrivemmo su questa nobile e perseguitata testata quasi due anni fa? L’ancora Presidente Napolitano non si è degnato nemmeno di un cenno di risposta…

“Giancarlo, ricordo bene, ma non mi sorprende che un servitore dei servizi segreti e della finanza internazionale non abbia risposto. Il suo ruolo è quello di far credere di operare all’insegna della stabilità che altro non è, invece, che un programmato immobilismo atto a far credere di cambiare tutto per non cambiare niente.”

Allora è giusto chiamarlo Re Giorgio?

Credo che Re Giorgio sia un appellativo parziale per definire Napolitano, perchè da una parte potrà essere definito “Re degli italiani”, dall’altra parte, a mio avviso, è un Servo dei poteri forti.”

Ma vogliamo darglielo finalmente un nome a questi “poteri forti”. Il nome impronunciabile lo conosciamo tutti e due, o no?

Beh i poteri forti sono tutti riconducibili sotto la Massoneria, e spesso parliamo anche di Massoneria deviata. Gran parte della classe politica, dei vertici del sistema militare e della magistratura, managers dell’alta finanza, fanno tutti parte della Massoneria e seguono fermamente teorie basate sul mondialismo e, quindi, sul controllo dell’essere umano che, per loro concezione, deve limitarsi a lavorare, produrre e consumare.”

Mi trovo d’accordo con te. Però, lasciamelo dire, è anche una questione di buona volontà: chi cerca, trova. “Bussate, e vi sarà aperto”. Ma oggi, in virtù dell'”imbecillitrice”, cioè la televisione, e a quella che Pasolini chiamava l’omologazione culturale, tutte queste cose non sembrano interessare più nessuno…

“Pasolini è stato un profeta di questa nazione. Lui aveva previsto con anticipo l’omologazione di massa, la mercificazione dell’essere umano al consumismo, il potere deviato dei mezzi di informazione. Gli intellettuali onesti, così come gli italiani tutti, devono molto ad un personaggio come lui.”

Passiamo al valore del tuo decantato otium: che ne pensi di questo articolo pubblicato da Panorama:

“Le 10 cose da fare per vivere con bellezza I consigli del nostro Alfio Marchini per una giornata all’insegna dello stile.

Ho cercato di creare un decalogo minimo, viste le numerose richieste, su come vivere le proprie giornate all’insegna della bellezza e anche se è una parola grossa, della felicità. Un corretto uso delle massime, unite ad una corretta alimentazione, possono cambiare in meglio la propria esistenza. 1 – Non svegliarsi mai prima di mezzogiorno. E’ scientificamente provato che le otto del mattino sono la dimostrazione incontrovertibile della presenza del male nel mondo. Inoltre, chi lo ha detto che le otto del mattino non si chiamino in realtà mezzogiorno? In fin dei conti l’orologio lo abbiamo strutturato noi e non la natura. 2 – Fate preparare dalla servitù, che sicuramente avete alle vostre dipendenze, un bagno caldo con dei sali e espandete nell’etere un sottofondo di musica classica o jazz. 3 – Quando si svolge il rito della prima colazione evitate di parlare delle cose da fare nell’arco della giornata. Soffermatevi più che altro sull’inutilità di quanto pianificato e concentratevi sulle attività ludico sportive a voi congeniali. 4 – Vestitevi con classe e sobrietà. Evitate accostamenti di colore azzardati perché Carnevale viene una volta all’anno e sorprendentemente lo si riconosce dai coriandoli e dalle castagnole. 5 – Per i piccoli spostamenti andate a piedi. Godrete della bellezza della città e dell’umanità che vi ospita. Tonifica le vostre flaccide membra e stimola la produzione di endorfine che giovano all’umore. 6 – Segnalate alle autorità competenti coloro che evidentemente non effettuano operazioni di pulizia del proprio corpo da più di due anni. 7 – Quando vedete passare davanti a voi un bus pieno o una metropolitana satura di umanità, rideteci sopra, tanto le vostre lamentele non serviranno a migliorare un servizio destinato all’oblio dei giorni non appena diventerà operativa la mia proposta degli spostamenti in elicottero. 8 – Non affannatevi nell’arrivare in orario in un posto. Ci sarà sempre qualcuno che arriverà più tardi di voi e correndo da un posto all’altro vi perdete molte cose belle. 9 – Fate l’aperitivo. Obbligatoriamente. 10 – Se uscite a cena in gruppo, evitate di essere in troppi. Il troppo stroppia e con alcuni commensali potreste salutarli solo a fine serata. Non c’è nulla di più stressante di dover mantenere dieci conversazioni differenti. Le massime erano dieci, ma per non scadere nell’ordinario ho voluto riempire questa riga con una grande massima del mio amico Giorgio: “la legge del lusso non è aggiungere, ma togliere”. Regole vi enuncio. Roma ti amo.”

“In merito alle risposte di Alfio Marchini condivido buona parte delle sue risposte, in particolare i punti 1 e 8. L’ozio ai tempi moderni è visto ancora come qualcosa di dispregiativo; il vero “otium“, come veniva considerato dagli antichi greci, altro non era che un’occupazione votata alla ricerca intellettuale, a dare sfogo alle proprie passioni, ad escogitare nuove idee che possono anche migliorare il futuro. Di certo questa società basata sulla nefasta triade “lavora, produci, consuma” non aiuta l’uomo a dedicarsi all’otium creativo come dovrebbe essere in una società sana e serena.”

Salvatore, scusami il gioco di parole, ma ti chiedo: e tu, come hai fatto a salvarti?

Bisogna saper trovare il giusto equilibrio tra lavoro e i propri ideali. A mio avviso le mie passioni e i miei ideali vengono prima del lavoro. Facendo la libera professione ho la fortuna di essere svincolato dalla rigidità che spesso un lavoro dipendente impone.”

Ma dimmi la verità: non ti senti, al di là di tante persone che credono nella tua battaglia e che ti hanno offerto la loro amicizia nella riserva indiana del web, sconfinatamente solo?

“La solitudine fa parte dell’essere umano. Anni fa, nel lontano 2007, quando cominciai a parlare di certe cose come signoraggio, sovranità monetaria, Bilderberg, i relatori che facevano accenno a queste teorie si contavano sulle dita di una mano… eravamo davvero in pochi ad avere il coraggio di fare certe affermazioni pubbliche. Adesso grazie al web le cose sono cambiate, sempre più persone conoscono queste tematiche, anche se non è ancora abbastanza per raggiungere la massa e sperare in un cambiamento evolutivo della nostra società. In ogni caso, che sia solo o supportato da poche o tante persone, la cosa non mi spaventa. Chi sta dalla parte della verità non ha mai nulla da temere, né solitudine né la paura di essere deriso o minacciato, perché le sue affermazioni sono tali da abbattere qualsiasi falsità.”

Se dovessi scegliere un personaggio, di qualunque epoca sia, come punto di riferimento, quale nome faresti? Chi ti guida e ti ispira?

“Non ho una guida specifica, ma cerco sempre di prendere il meglio da tutti, siano essi personaggio famosi o sconosciuti. Credo che tutti abbiano qualcosa di buono da cui imparare qualcosa e trarne beneficio.”

Ma se ti dico: dimmi il primo nome che ti viene alla mente, senza barare, che nome mi fai?

“Beh, se proprio devo farti qualche nome ti direi quelli di Sankarà, Pasolini, Kennedy, Moro, Impastato, uomini che hanno avuto il coraggio di affermare sempre i loro ideali, anche a costo della loro stessa vita.”

Ed ora diamo ai lettori di BonVivre la tua personale ricetta: come fa una persona che porta una croce simile a ritagliarsi, nella grande Napoli, quegli spazi di otium che gli consentono di sopravvivere? In altre parole, Salvatore: adesso vogliamo la tua lunga e dettagliata ricetta che insegni a ciascuno di noi a vivere meglio…

Caro Giancarlo, mi offri un compito difficile da eseguire. Credo che ognuno abbia la sua ricetta di felicità. La mia personale ricetta prevede: non svegliarsi mai prima delle 9:00 e lasciare il telefono col silenziatore fino alle ore 12:00; cercare sempre di imparare cose nuove, trovare sempre il tempo di portare avanti le proprie passioni, come può essere per me leggere, scrivere, trascorrere il tempo con le persone che ami, fare passeggiate col mio labrador, fare sport, ascoltare una sinfonia di Debussy, viaggiare, etc. Non porto mai rancori; da giovane ero rancoroso e permaloso, adesso invece mi rendo conto che non è il caso di arrabbiarsi, soprattutto contro coloro che mi danno addosso. Preferisco pensare che costoro siano persone che ignorano la verità, ma che prima o poi la comprenderanno. Coloro che, invece, non posso perdonare sono quelli che invece sanno ma fanno finta di non sapere. La vita, insomma, è un’esperienza bellissima, unica, sensazionale e credo vada vissuta fino in fondo, liberi da qualsiasi vincolo che possa dominare le nostre emozioni o i nostri ideali.”

Un ideale evangelico per un uomo che se ricordo bene è agnostico in campo religioso.Qual’è comunque l’accusa che ti ha ferito di più?

“Beh, di accuse ne ho ricevute molte, come quella dispregiativa di “complottista”, oppure che la mia laurea in economia sia fasulla, ma nessuna accusa mi ha mai ferito, soprattutto perchè le fonti da cui provenivano tali affermazioni erano totalmente immeritevoli della mia considerazione. Come diceva Virgilio mentre guidava Dante nel girone degli ignavi, “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”: è ciò che faccio con la maggior parte degli accusatori che incontro nel mio cammino.

E, al contrario, il complimento che hai più gradito?

“Complimenti di stima e di affetto per fortuna ne ho ricevuti tanti, non solo accuse a dire il vero. Forse il complimento che ho apprezzato e che ricordo meglio è stato quello di un giovane laureato in economia che mi disse di aver appreso di più sul funzionamento del sistema economico leggendo gli articoli del mio blog che nei precedenti 4 anni di corso di laurea.”

 

Giancarlo De Palo
(rubrica: nuovi talenti)



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