Primavera, l’allergia non dà tregua?


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BORRIELLOMaledetta primavera. Nessuno più di un allergico potrebbe dare ragione a Loretta Goggi quando si chiedeva: “Che fretta c’era?”. Naso chiuso, febbre da fieno e raffreddori perenni sono solo alcuni dei malesseri che la primavera porta in dono, almeno un paio di mesi l’anno, a chi soffre di allergie. Tutta colpa delle graminacee che il soggetto allergico cerca invano di sconfiggere con vaccini, spray, antistaminici vari e colliri. Esiste però una tecnica chirurgica a radiofrequenza, poco invasiva e risolutiva nella quasi totalità dei casi, che permette di eliminare il problema del rigonfiamento abnorme dei turbinati, comune a tutti i soggetti affetti da allergie sia stagionali sia perenni. Una tecnica che può essere associata anche ad interventi di chirurgia estetica, nei pazienti che vogliono cogliere l’opportunità per un ritocco, anche poco invasivo, al naso.

“La procedura a radiofrequenza viene eseguita ambulatorialmente, con anestesia locale, in visione videoendoscopica diretta spiega il Dottor Alfredo Borriello, dirigente dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica all’Ospedale Pellegrini di NapoliIl radiobisturi, il cui manipolo presenta un terminale simile ad una forchetta con 2 soli rebbi del diametro di un grosso ago, viene introdotto nel corpo cavernoso del turbinato e tramite l’emissione di onde radio vaporizza il tessuto riducendone il volume in maniera controllata, calibrando la potenza del bisturi stesso in maniera variabile e personalizzata da paziente a paziente. In questo modo la mucosa esterna rimane integra e il sanguinamento è pressoché nullo”.

L’intervento dura circa 15 minuti ed è risolutivo nel 96-97% dei casi. Non è necessario il posizionamento di alcun tampone e, dopo alcune ore dall’intervento, il naso si “tapperà” come durante un blando raffreddore (conseguenza dell’edema post-operatorio dei tessuti) per poi “riaprirsi” gradualmente  in circa 18-24 ore.

Chi desidera abbinare la tecnica a un intervento di chirurgia estetica per migliorare l’armonia del proprio volto può optare per soluzioni poco invasive, come alternativa alla rinoplastica che rimane comunque il quinto intervento di chirurgia plastica più eseguito in Italia.

“Capita molto spesso che i pazienti che ricorrono alla chirurgia per risolvere problemi di tipo funzionale colgano l’occasione per rimediare nello stesso interventi anche a difetti di forma – conferma il Dottor Borriello Rispetto a qualche anno esistono metodologie innovative che consentono, anche con tecniche mini invasive, di donare un aspetto migliore alla fisionomia del viso. Tra le metodiche più richieste al momento, l’eliminazione di piccoli difetti, come la “gobbetta”, praticabile in anestesia locale e il rinofiller è un trattamento per la correzione dei difetti ed il rimodellamento del naso, senza chirurgia, con materiale biocompatibile. Si tratta di una procedura che viene eseguita ambulatorialmente, consigliato per riempire avallamenti, correggere gobbette o rialzare la punta nasale quando guarda in giù”. 



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