La perla delle Dolomiti tra paura della decadenza e vaghe nostalgie asburgiche


Add to Flipboard Magazine.

Ferragosto a Cortina d’Ampezzo nel ricordo la chiamata alle armi di Francesco Giuseppe cento anni fa.

cortina-am

Cortina d’Ampezzo, Ferragosto 2014 – Le Dolomiti sono tra i luoghi della Terra che – anche  grazie alla civiltà ladina dei loro abitanti, i quali hanno avuto la saggezza di amarle e rispettarle, preservandone l’integrità del paesaggio – meglio dimostrano, kantianamente, l’esistenza e la potenza creatrice di Dio. Esse costituiscono, con le loro alte, suggestive e pallide  vette, un inno alla sua Gloria. La maestà delle  sconfinate catene di montagne incastonate nell’arco alpino, i loro colori rosati alle albe e ai tramonti nelle fresche estati fiorite, cangianti a seconda delle ore del giorno ed all’andamento molto variabile del tempo, caratterizzato da improvvisi scrosci e temporali, le macchie sempreverdi di larici ed abeti, il loro incantato ed ovattato candore invernale,  con il cielo azzurro spazzato dalla tramontana dopo le spaventose tormente di neve, i ghiaioni ed i ghiacciai perenni, costituiscono uno spettacolo sublime ed indimenticabile in ogni stagione dell’anno. Non a caso l’UNESCO, ha giustamente dichiarato il Parco naturale delle Dolomiti Patrimonio mondiale dell’Umanità.

La loro perla, la splendida Cortina d’Ampezzo, situata nel bellunese. è poco cambiata nel corso degli ultimi cinquant’anni. E questo è già appunto un miracolo nel quale l’infinita sapienza di Dio si incontra con la docile, grata ed obbediente risposta dell’uomo.

Nell’estate cortinese 2014 prevale su tutto il ricordo della Grande Guerra, con numerose iniziative ed in particolare alla mostra all’aperto in corso Italia, davanti alla Basilica dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, quasi sotto lo svettante e celebre campanile bianco, situato al centro della valle ampezzana. Sono i pannelli dedicati al “1914 e La Domenica del Corriere”, con le copertine del grande Achille Beltrame, alle cui illustrazioni il supplemento del Corriere deve tanta della sua fortuna. Quelle con gli episodi più famosi del primo anno di guerra sono precedute da una cartina che ci mostra, quasi con nostalgìa, come Cortina, nel pieno rispetto della sua lingua e tradizioni ladine, facesse parte integrante dell’Impero asburgico di Francesco Giuseppe, che richiamò alle armi contro la Serbia anche i ragazzi cortinesi del 1899, nati proprio nell’anno della fondazione del settimanale di via Solferino.

Del resto il ricordo della Grande Guerra percorre come un brivido i sentieri delle Tofane, del Lagazuoi, delle vicine Tre Cime di Lavaredo.

Se infatti gli ultimi decenni del regno austroungarico furono caratterizzati da un fiorire di iniziative che promossero anche il turismo nella Belle Epoque, oggi Cortina, meno mondana del secolo scorso e percorsa da un turismo più ordinario, teme una decadenza amministrativa che va dalla mancata riapertura della sua bella piscina alla privatizzazione e messa in vendita del suo celebre nosocomio ortopedico d’eccellenza Codivilla Putti, reso famoso anche dal lungo soggiorno che vi fece lo scrittore Alberto Moravia, e che, a causa di questa insana iniziativa della Regione Veneto ed all’atteggiamento indeciso e sostanzialmente attendista del Comune, rischia così la liquidazione e la chiusura: “Sono numerosi i servizi persi in questi anni, e adesso Cortina rischia di perdere anche gli ospedali, nel disinteresse generale”, scrive allarmato il mensile di vita cittadina Voci di Cortina.

Da tali nodi i cortinesi avevano cercato di uscire qualche anno fa con un referendum consultivo che ne chiedeva il passaggio dalla provincia veneta di Belluno a quella altoatesina di Bolzano, dati i pochi chilometri di distanza, per godere i vantaggi di una delle minoranze linguistiche meglio tutelate al mondo. Ma se Venezia ha dimenticato la sua Cortina, come si comporterà Roma Capitale, che pure le ha dedicato una delle sue più belle vie residenziali e il cui turismo vi sbarca in massa d’inverno e d’estate?

Giancarlo De Palo



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati