Arte: Hayez alle Gallerie d’Italia, a Milano torna il Romanticismo


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Dalle tre versioni del celeberrimo ‘Bacio’ a dipinti mai messi a disposizione del pubblico dall’Ottocento, insieme ad altri mai spostati dal loro luogo d’origine. Il pittore Francesco Hayez torna a Milano, a trent’anni dalla grande rassegna dal 1983, con una mostra che rappresenta la più grande e aggiornata esposizione monografica sul maggiore interprete della pittura romantica in Italia. Ad ospitarla sono le Gallerie d’Italia di Piazza Scala, la sede museale di Intesa SanPaolo, che ha collaborato con l’Accademia di Belle Arti di Brera, la Pinacoteca di Brera e le Gallerie dell’Accademia di Venezia per realizzare la mostra.

Hayez era nato a Venezia nel 1971 e, morto 91 anni dopo a Milano, ha attraversato praticamente un secolo di pittura. “Ancora oggi è attuale perché – spiega il curatore dell’esposizione Fernando Mazzocca – non è mai retorico, neanche nelle grandi tele di ispirazione storica, ma guarda al di là delle convenzioni e della moralità vittoriana del tempo”.
Hayez “amava l’arte e le donne” e il suo “era un linguaggio in cui l’Italia poteva riconoscersi e lo fece, consacrandolo da subito il cantore della bellezza, dell’amore e dei valori risorgimentali, di sentimenti comunque universali, di cui la sua opera intera è intrisa”.
La mostra, inaugurata oggi e con un’apertura straordinaria gratuita dalle 19 alle 21.30 di questa sera, sarà aperta al pubblico da domani (biglietto intero 10 euro).

In un’unica sede, i visitatori potranno ammirare 120 opere, tra le quali assumono particolare rilievo le tre versioni del Bacio, una delle quali fu presentata anche all’Esposizione Universale di Parigi del 1867. Il percorso segue una successione cronologica, ritmata dalla presenza degli autoritratti dell’artista, in mondo da rievocare insieme la sua vicenda biografica e il percorso creativo.

“Siamo riusciti ad avere opere mai viste e mai spostate”, sottolinea il presidente del cds di Intesa Sp Giovanni Bazoli. “Questa – dice – può essere un’occasione per un grande rilancio del pittore che nella sua vita aveva avuto uno straordinario successo ma poi era caduto nell’oblio. Oggi presentiamo un’iniziativa dal grande valore culturale e ne siamo orgogliosi”. Lo stesso Mazzocca ritiene che Hayez sia stato “il più grande pittore del nostro Ottocento e della prima metà del Novecento, al pari di quello che furono in Francia Ingres e Delacroix”.

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