Alle origini del gusto. Il cibo a Pompei e nell’Italia antica


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astiL’idea di una mostra ad Asti sull’alimentazione nel mondo antico si ispira alle linee guida dell’Expo 2015 di Milano: “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”, quando ricordano che “la qualità e la genuinità del cibo vanno di pari passo con la tradizione consolidata nelle attività di coltivazione e di allevamento dei popoli e delle comunità locali, frutto di esperienze millenarie sulle quali oggi si innestano forti innovazioni scientifiche e tecnologiche”.
Un’impostazione innovativa e originale basata sull’incontro fra archeologia e tecnologia dove le ricostruzioni delle attività e delle consuetudini alimentari dei Romani focalizzeranno, di volta in volta, situazioni singolari relative alle altre importanti civiltà che si sono sviluppate sul territorio italiano: dai Greci agli Etruschi, fino agli Italici. Le conoscenze sulla produzione e sulla cucina romana, e in parte anche greca ed etrusca, sono vaste e basate su fonti di natura molteplice: letterarie, archeologiche, paleo-ambientali. I testi scritti in particolare sono numerosi: si cita a titolo esemplificativo il noto manuale di ricette pervenutoci sotto il nome di Apicio, o la cena di Trimalcione nel Satyricon di Petronio oppure la Edifagetica di Archestrato di Gela, una specie di prima guida gastronomica del mondo antico, ma l’elenco potrebbe continuare a lungo. Notevole anche il corpus delle informazioni fornite dall’archeologia, soprattutto la quantità di dati dall’area vesuviana: Pompei, Ercolano e Stabia centri seppelliti dall’eruzione del 79 d.C. restituiscono rappresentazioni figurate, ambienti completi di arredamenti, impronte di coltivazioni, reperti botanici, zoologici e anche veri cibi carbonizzati.
Una sequenza di luoghi e di ambientazioni collegati al consumo, all’elaborazione e alla produzione degli alimenti, corrispondenti alle varie sezioni espositive con un taglio mirato ad illustrare sia la preparazione e la presentazione dei cibi sia le tecniche di coltivazione con la ricostruzione di un antico paesaggio agrario italiano.
La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Fondazione Palazzo Mazzetti, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta e il Comune di Asti; si avvale del patrocinio della Regione Piemonte e della collaborazione di Civita per l’organizzazione e la comunicazione; il catalogo è edito da Marsilio.

 



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