Arte e Alimentazione nel Settecento


Add to Flipboard Magazine.

Nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2017 dedicate al tema Cultura e NaturaPalazzo Fantini partecipa con la mostra Arte e Alimentazione nel Settecento, dalle nature morte di Carlo Magini nelle collezioni della Pinacoteca Comunale di Faenza, visitabile dal 9 settembre al 22 ottobre.

Nelle opere il celebre pittore Carlo Magini, che operò nella seconda del Settecento, dà vita ad un’elaborazione pittorica che, avulsa da temi storici e religiosi, predilige raccontare scene di vita quotidiana, che riflettono la condizione sociale dell’artista piuttosto che quelle delle classi più abbienti. Ogni scena ritrae un pasto nell’attesa di essere preparato o consumato. In ogni natura morta troviamo uno spaccato della realtà dei tempi magistralmente riprodotto, che ci illumina su un’alimentazione legata principalmente all’agricoltura. Pane, cipolle, pomodori, fiaschi, bottiglie, terraglie e zuppiere finemente decorate dominano le scene delle sue rappresentazioni.
Il Settecento è il secolo in cui si diffondono coltivazioni finora poco utilizzate quali il riso, il grano saraceno, il mais e la patata, oltre alle bevande nervine (caffè, tè, cioccolata) che portarono con sè l’incremento nell’utilizzo dello zucchero. In questo secolo venne messo a punto il grande fornello da cucina munito di più fuochi che permetteva la cottura lenta, la cottura vivace, la bollitura, la graticola e il fuoco dolce, consentendo un grande balzo avanti nella preparazione dei pasti.

Se da un lato l’attenzione è puntata sull’alimentazione e sulla sua evoluzione nei secoli, dall’altro la mostra è l’occasione per riflessioni artistiche sull’effettiva partenità delle opere al Magini, messe in discussione da alcuni studiosi.



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati