Nel blu dipinto di blu. I colori dell’isola nell’anima.


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Estremo lembo d’Italia in terra d’Africa,  per le sue doti paesaggistiche non ha nulla da invidiare alle più esotiche località del mondo,  a 205 km da Porto Empedocle e ad appena  165 Km dalla costa Tunisina,  si trova la meravigliosa isola di  Lampedusa, insieme a Linosa e a Lampione fa parte dell’aricpelago delle Pelagie, dal greco “isole d’alto mare”. L’isola, di soli 20 Kmq, è un tavoliere calcareo che termina a nord con un’impressionante falesia, cioè una costa con ripidi pareti rocciose a strapiombo sul mare, è una zona molto suggestiva da visitare esclusivamente in barca. A sud la costa è frastagliata e forma promontori e calette che si chiudono con piccole ma splendide spiaggette  di sabbia, una di queste è “l’isola dei conigli”, dove Modugno si ispirò per comporre la famosa canzone “nel blu dipinto di blu”. Sull’isola è presente una riserva naturale, che comprende proprio la spiaggia dei Conigli oltre alla limitrofa e omonima isola , la costa e la macchia mediterranea , il 21 ottobre 2002 , con decreto del Ministro dell’Ambiente, è stata istituita l’Area Marina Protetta ” Isole Pelagie”, finalizzata alla conservazione di un ambiente naturale di grande valore, classificato come sito d’interesse comunitario per la presenza di specie animali, vegetali ed habitat rari minacciati di estinzione.

La famosa spiaggia dei Conigli è raggiungibile solamente a piedi percorrendo un viottolo assai ripido per alcune centinaia di metri, ed  uno dei pochi siti del Mediterraneo in cui le tartarughe marine Caretta caretta depongono le uova, un ambiente ancora incontaminato con una spiaggia di finissima sabbia.   Lampedusa ruba il cuore, il suo mare è incomparabile, tanto è vero che vanta  il primato di uno dei dieci mari più trasparenti del Pianeta, i colori hanno gradazioni che vanno dall’azzurro chiaro al blu cobalto, il mare è talmente limpido che le barche, a volte, sembrano essere sospese.   La barca è il mezzo migliore per conoscere le incredibili bellezze naturali dell’isola, si possono godere scenari ineguagliabili, ogni metro di costa è un’emozione, si possono vedere grotte dai fondali coloratissimi tutte da esplorare, pareti di roccia intervallate da calette di sabbia bianchissima,  anche se per fare il giro completo dell’isola con una barca potenzialmente  basterebbero tre o quattro ore, in realtà ci vogliono giorni per conoscere solo qualche cosa.

 

Basta dotarsi di maschera e pinne  per vedere un patrimonio marino ricchissimo e straordinario, non per nulla  è una delle mete più ambite dai sub di tutto il mondo, addirittura si può vedere il pesce pappagallo che solitamente abita i mari caraibici.. Chi non desidera fare immersioni subacquee,  avrà comunque l’opportunità di vedere persino le stelle marine anche in zone dove l’acqua è bassa, basta entrare in mare con una manciata di pane in mano per essere circondati da nuvole di pesci multicolore.  Ogni partenza da Lampedusa è sofferta, per chi ama il mare e la natura vorrebbe non andarsene mai, tutti partono con il nodo in gola anche per l’accoglienza avuta dagli abitanti di questa isola,  gente semplice, quasi tutti pescatori,  un popolo che sa regalare quel calore umano e quella cordialità non facilmente riscontrabile altrove.  I pescatori, durante la stagione estiva, affittano le proprie barche ai turisti per le escursioni e nessuno meglio di questi uomini di mare sa offrire le proprie conoscenze, la propria esperienza,  indicazioni preziose, racconti di fatti veri e leggende,  oltre a dimostrare la soddisfazione di essere li in quel momento, non solo per denaro ma per il piacere di poter dare qualche cosa in più al suo ospite, fino al punto di preparare un caffè delizioso alla cannella dopo una nuotata o di creare uno spogliatoio di fortuna per agevolare il cliente.   E’ facile fare amicizia con questi straordinari personaggi, non ci vuole molto perché mettano a disposizione la loro casa per organizzare una cenetta a base di pesce appena pescato, coinvolgendo famiglia, amici e parenti, ed è subito festa. I pescatori, spesso, organizzano feste speciali sui loro pescherecci, se si passa in quel momento davanti alla loro barca, anche se non ci si conosce, è facile essere invitati a bere un buonissimo vinello bianco ghiacciato, mentre le mogli, straordinarie cuoche, sono felici di offrire ciò che hanno cucinato.

L’isola giunse, nel 1986, agli onori della cronaca e quindi pervenne all’attenzione del grande pubblico perché il Colonnello libico Gheddafi pensò bene di sparare due missili contro questo estremo lembo di territorio italiano, fino a quel momento l’isola era completamente sconosciuta, soprattutto dallo Stato, a Lampedusa non solo non c’era l’ospedale ma non c’era nemmeno un mezzo di soccorso disponibile, in caso di necessità, doveva partire un elicottero da Palermo, intanto la gente moriva. Oggi, continua a non esistere un ospedale sull’isola, nonostante che siano stati spesi miliardi di vecchie lire per acquistare  apparecchiature sanitarie,  le mamme gravide sono costrette ad andare all’ospedale di Palermo a partorire, se ne hanno il tempo;  in caso di piccoli infortuni o malesseri esiste un ambulatorio “tipo” Pronto Soccorso e per i casi più gravi l’isola dispone di un elicottero ambulanza. Assurdo è il problema dell’acqua, arriva una nave cisterna ogni due giorni, vi sono cittadini che nemmeno hanno gli allacciamenti ma il comune gli impone il canone, molta gente ha preferito risolvere il problema in proprio, scavando pozzi e trovando l’acqua naturalmente. Molti altri gravi disservizi fanno sentire la popolazione abbandonata dallo Stato e le differenze di trattamento con altri territori Italiani più fortunati, da parte delle amministrazioni,  hanno scatenato in alcune persone la volontà di intraprendere una lotta dura nei confronti di chi prende in considerazione  questa popolazione solamente ai fini fiscali e tributari.

Sembra che questo popolo debba rimanere isolato dal resto dell’Italia, senza avere alcun diritto, nemmeno i servizi fondamentali per la sopravvivenza,  non solo è costretto a subire le problematiche legate alla posizione geografica, in quanto, in estate, certamente è tutto bello, c’ è  vita,  ci sono aerei che atterranno in continuazione e navi che attraccano, ma durante i mesi invernali l’unico rumore è quello del vento, spesso i pescatori debbono rimanere in porto, l’economia ne risente, i rifornimenti di viveri, acqua e medicinali a volte mancano per settimane a causa del cattivo tempo. Con piacere si prende nota della salvaguardia delle stupende tartarughe e dei delfini ma le persone che vivono a Lampedusa chi le protegge? Forse  hanno meno importanza degli animali che rischiano di estinguersi? Perché non possono avere i medesimi diritti degli altri Italiani? Eppure i politici conoscono molto bene la situazione, addirittura vanno in vacanza sull’isola, apprezzano lo splendore di quel mare blu ma evidentemente il grigiore dell’inverno sulla terra ferma offusca quel bellissimo ricordo. A tutto ciò ora dobbiamo aggiungere che l’isola viene evitata da un certo tipo di turisti a causa degli sbarchi di immigrati, rifugiati, la rappresentazione più estrema della povertà con cui i lampedusani, hanno dimostrato in varie occasioni, nonostante tutto il disagio,  di avere tanto cuore da dover dividere il pane e le pene. I lampedusani hanno i colori dell’isola nell’anima.



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