L’isola di Atlantide in Andalusia o in Sardegna?


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Immagini satellitari della Spagna meridionale rivelano strutture al suolo che combacerebbero con la descrizione platonica di Atlantide. 
Nella regione della Spagna meridionale, conosciuta come Marisma de Hinojos, presso la città di Cadice, si notano numerosi bacini di acqua salata e si osservano due strutture rettangolari nel fango e parte di anelli concentrici che un tempo  potrebbero aver circondato tali strutture.In esclusiva il Dr Rainer Kuehne fisico tedesco dell’Università di Wuppertal in Germania, ci spiega la teoria che collocherebbe Atlantide in Andalusia.

“Platone scrisse di un’isola di cinque stadi (925 metri) di diametro, circondata da diverse strutture rettangolari e da anelli concentrici, alcune di terra ed altre d’acqua. Nell’immagine satellitare sono ben visibili gli anelli concentrici come descritti dal filosofo” afferma Kuehne “le figure rettangolari potrebbero riferirsi, secondo quanto  descritto nel dialogo di Platone “Crizia”,a resti di un tempio “d’argento” dedicato al dio del mare Poseidone e di un tempio “d’oro” dedicato a Cleito e Poseidone”. Il Professore che conduce estenuanti ricerche a riguardo, ritiene che la dizione “Isola di Atlantide” si riferisse semplicemente ad una regione della costa meridionale della Spagna, distrutta da un’inondazione tra l’800 ed il 500 a.C. e una recente teoria collegherebbe addirittura Atlantide all’Isola di Spartel, un banco di sabbia e fango situata nello stretto di Gibilterra, che sprofondò nel mare circa 11000 anni or sono. Secondo Platone, Atlantide era situata di fronte alle Colonne d’Ercole(Gibilterra) e ad Ovest dello stato di Gadira (la città di Cadice).La capitale di Atlantide era situata in un grande pianura rettangolare che giace sulla costa Sud e circondata da alte montagne. “Il filosofo Greco ha scritto anche che Atlantide era ricca di rame e di altri metalli. Il rame si trova in abbondanza nelle miniere della Sierra Morena e potrebbe anche riferirsi alla città di Tartessos (attorno all’800-550 a.C.) che corrispondente all’età del ferro.”  Va precisato che Tartessos è un’antica città stato protostorica della Iberia meridionale, di ubicazione incerta. Ma Kuehne prosegue la sua spiegazione” Parecchi storici greci e romani riferirono riguardo a Tartessos, tra questi sono inclusi Erodoto, Diodoro Siculo, Strabone, Plinio e Pausania. Costoro riferirono che la capitale di Tartessos era situata tra le due foci del fiume Baetis, cioè il fiume Guadalquivir,cosi si evince che la capitale di Tartessos era situata in quello che oggigiorno è il Parco Nazionale di Donana. La pianura circostante la capitale è dunque la valle di Guadalquivir che è di pianta rettangolare sino alla città di Siviglia, e circondata dalla Sierra Morena a Nord e dalle Montagne Baetic, inclusa la Sierra Nevada a Sud. Sia Atlantide e sia Tartessos sono state descritte come ricche in metalli, ed entrambe hanno una pianura che è attraversata da canali”.

 

Il Dr Kuehne ha notato che la mitica guerra tra Atlantide ed il Mediterraneo orientale, descritta negli scritti da Platone, ricorda gli attacchi all’Egitto, Cipro e all’Oriente durante il XII secolo a.C. da parte di misteriosi invasori conosciuti come il Popolo del Mare, perciò si desume che gli Atlantidei fossero i “Popoli del Mare”.  Platone riferisce che gli Atlantidei attaccarono tutti gli stati ad Est del Mediterraneo, infatti Atlantide deteneva dieci stati e regnò sulla Libia. Atlantide aveva più di un milione di soldati ed una grande flotta navale, alla fine però perse la guerra e sprofondò a causa di un terribile terremoto. Anche il Faraone Ramsete III scrisse in tal senso, e riportò che i Popoli del Mare consistevano in cinque tribù. Il faraone Meremptha ne elencò altre cinque per un totale dunque di dieci ed erano alleati con le tribù libiche. Secondo Ramsete III  avevano parecchie centinaia di migliaia di soldati ed una grande flotta ma persero la guerra perché furono battuti dagli Egizi, e concluse il suo racconto dichiarando che le città e i villaggi dei Popoli del Mare furono sottoposti ad un aumento di acqua(in sostanza furono inondati) e che le montagne erano in movimento (facendo pensare a un terremoto).

Kuehne racconta “Un mio articolo pubblicato nel 2004 ha spinto un gruppo di archeologi, storici e geologi spagnoli a fare una perizia nel Parco Nazionale di Donana. Questo team di scienziati è guidato dal Prof. Sebastian Celestino Perez e ha avuto come membri  il Prof. Juan Jose Villarias Robles, Prof. Antonio Rodriguez Ramirez e il Prof. Angel Leon Conde, che nel luglio 2006  fecero delle importanti scoperte sul luogo sottoposto ad esame. Le foto aeree mostrano in effetti parecchie forme circolari e rettangolari. Le indagini geologiche  mostrano che il sito(La Marisma di Hinojos) era un tempo sotto l’acqua del mare. Un’indagine archeologica ha fornito frammenti di vasellame e residui di muri(probabilmente resti di case di gran lunga datate). Il gruppo ha pianificato di effettuare un ulteriore sopralluogo ed uno scavo archeologico per questa estate. L’esistenza di Atlantide non è ancora provata, quindi sono aperto a discutere tutte le ragionevoli teorie. Preferisco la teoria che rintraccia Atlantide in Andalusia perché soddisfa tutti i criteri che Platone enunciò”. Chiediamo al professor Kuehne qual è la sua opinione in merito alla teoria sostenuta dal giornalista italiano Sergio Frau, e risponde “Penso che Atlantide non fosse stata la Sardegna, Platone scrisse che era situata di fronte alle colonne d’Ercole (Gibilterra), ad Ovest dello stato di Gadira (la città di Cadice, e nel Mare Atlantico (oceano). Non sono d’accordo con la datazione della fine di Atlantide proposta da Sergio Frau. La descrizione di Platone della cultura di Atlantide è incompatibile con la nostra conoscenza degli stati ad Ovest del Mediterraneo prima dell’800 a.C.. Platone scrisse che gli abitanti di Atlantide avevano una capitale, canali,conoscenza della scrittura, alberi di ulivo ed inoltre sacrificavano tori. Questi elementi culturali furono apportati agli stati dell’ovest del Mediterraneo dai coloni Fenici e dai Greci dopo l’800 a.C. Comunque penso che la Sardegna era connessa con Tartessos-Atlantide. Platone scrisse che Atlantide regnò in Europa dalla Colonne d’Ercole (Gibilterra) fino allo stato Tirreno (Italia del Nord. Gli storici greco-romani, Pausania e Solone, scrissero che la città di Nora, in Sardegna, fu fondata dal re di Tartessos Norax. In fine, l’inscrizione sulla pietra di Nora congiunge la Sardegna con Tartessos, è la più antica inscrizione fenicia nel Mediterraneo dell’Ovest, fu scritta attorno all’800 a.C. La traduzione della suddetta, infatti, recita «Fu infatti espulso da Tartessos. In Sardegna egli adesso è salvo. Salvo è anche il suo esercito e Milkatone, il figlio di Shabone che ne fù il comandante supremo»”.

Giorgio Mammoliti  .  Daniela Russo



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