La fine del diabete


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Una missione possibile. Prospettive mediche e alleanze mondiali per la cura definitiva

Nel 2030, secondo l’OMS, i diabetici nel mondo saranno 366 milioni. Già oggi superano i 200 milioni: un  esercito di persone destinate, se non curate con attenzione, a soffrire di patologie croniche con costi insostenibili per i sistemi sanitari. Il diabete, però, si può curare e forse, in un futuro non troppo lontano,  persino guarire. Molti progressi si sono ottenuti in campo farmacologico ma le promesse più grandi vengono dai sostituti del pancreas, l’organo che produce l’insulina e che è maggiormente coinvolto nella genesi della malattia. I laboratori di Camillo Ricordi, a Miami, hanno sviluppato la tecnica del trapianto di isole  pancreatiche e stanno lavorando alacremente per creare, da cellule staminali, tessuti in grado di produrre insulina. Potrebbe essere la cura definitiva. Nel frattempo, però, per la gran massa di pazienti, l’importante è prevenire i danni agli organi per l’eccesso di glucosio. I consigli del grande scienziato hanno permesso di mettere a punto un programma di gestione della malattia che facilita la vita del paziente e ne migliora la prognosi – qui proposto al grande pubblico. Il segreto? Sta tutto nella capacità di autogestire la terapia e l’alimentazione quotidiana. Questo libro ha dunque un duplice scopo: spiegare la natura del diabete e come conviverci, attraverso storie esemplari di pazienti. E far luce sulle ricerche all’avanguardia contro la malattia, di cui Ricordi è la più grande speranza. Non solo medica. Perché, convinto che il modello vincente di ricerca stia nell’interazione scientifica che superi i confini nazionali e i vincoli normativi, lo stesso Ricordi ha creato un’alleanza per mettere insieme le intelligenze di tutto il mondo al servizio di una «cura per tutti».

 

In libreria da ottobre

pp. 160 – Euro 17,50

Camillo Ricordi erede della nota famiglia discografica, da tempo vive e lavora negli Usa. Ha ideato un metodo che permette di isolare e trapiantare cellule pancreatiche, il che lo rende il maggior esperto mondiale nella lotta contro il diabete. Insegna all’Università di Miami e ne dirige il Diabetes Research Institute. Recentemente ha lanciato il Cure Focus Research Alliance, network non profit che collega scienziati di tutto il mondo per superare gli ostacoli normativi alla ricerca e ottenere cure per tutti.

Daniela Ovadia con una formazione in medicina e neuroscienze, insegna giornalismo scientifico

all’Università Statale di Milano. Scrive per numerose testate tra le quali «Le scienze» e «Mente e Cervello». È direttore scientifico di Agenzia Zoe. Collabora come esperta in bioetica con l’ospedale Niguarda di Milano e l’Università di Pavia.

 



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