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Borghi d’Umbia – Braccio Fortebracci, eroe di Montone

Borghi d’Umbia – Braccio Fortebracci, eroe di Montone
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panorama Montone1Piccolo e perfetto borgo medievale dell’alta val del Tevere, Montone (Perugia) attraversa intatto i secoli, tra solide pietre e colline verdissime. Le possenti mura circondano eleganti scalinate  e vicoli tortuosi, mentre le torri campanarie e la maestosa Rocca di Braccio dominano un abitato sempre vivace di taverne, botteghe e attività artigiane, dall’arte del ferro battuto a una raffinatafalegnameria, fino ai ricamial tombolo e all’uncinetto. Da vedere anche la Rocca d’Aries, e, tra le chiese, soprattutto San Francesco e la Madonna delle Grazie.

 

rocca_aries_1Le origini del borgo risalgono al X secolo, come feudo dei marchesi Del Colle e successivamente Del Monte. Sotto il controllo di Perugia, Montone gode di un proprio Statuto e di un’ ampia autonomia amministrativa. Ma la picola città vive storicamente i suoi più fulgidi splendori con le fortune della nobile famiglia dei Fortebracci. Il più grande condottiero del XV secolo è infatti il mitico Braccio Fortebracci: prodigioso stratega, colto mecenate, diplomatico smaliziato e politico capace di concezioni orginali e audacissime.

 

 

 

218px-Braccio_da_MontoneAttorno a questa carismatica figura di guerriero geniale e indomito, ruota tutta la storia di Montone. L’Italia di quegli anni è attraversata dalle scorrerie dei capitani di ventura, mentre la Chiesa è contesa fra ben tre Papi. Quando tutti i nobili vengono messi al bando, anche Braccio conosce l’amarezza dell’esilio.Così impara le arti marziali con prontezza e abilità, ma soprattutto comincia a coltivare un’idea di rivalsa, nel sogno di tornare a Perugia come signore della città. Universalmente stimato, ottiene presto i titoli di Conte di Montone e Capitano Generale della Chiesa, e riesce a organizzare un forte esercito. Finalmente, con la battaglia di S.Egidio (15 luglio 1416) si riprende Perugia, dove è trionfalmente acclamato signore della città. Poi vorrebbe ampliarsi fino a immaginare un grande Stato nell’Italia centrale con Perugia capitale, che certo non può piacere alla Chiesa. Ne scaturiscono vaste e opposte alleanze, e una guerra lunga e feroce. Braccio Fortebracci cade in battaglia all’Aquila il 4 giugno 1424, e subito entra nella leggenda. Nel 1473 il valoroso figlio Carlo libera Venezia dall’assedio navale turco, ricevendo in dono una spina della corona di Gesù. Carlo dona la preziosa reliquia alla città di Montone, che tuttora – ed eccoci ai giorni nostri – la venera, celebrandola ogni anno a fine agosto con esuberanti feste popolari. Si riproducono gli antichi fasti, con rappresentazioni e sfide tra rione e rione in un clima di goliardico campanilismo.La gente degusta intanto i prodotti più rinomati del luogo: salumi, formaggi, funghi, miele, castagne e tanto altro. Sempre nella memoria del grande Braccio e di Carlo, suo degno rampollo.

GLC

 

 

redazioneBonVivre

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