Letto per voi. Di cosa parliamo quando parliamo di cancro


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CANCROCancro: parola ormai pronunciabile che fa scorrere comunque un brivido dietro la schiena. Associata al male assoluto e spesso inesorabile. Il libro che proponiamo tenta una rilettura in chiave linguistica tentando inizialmente di destrutturare la malattia da una volontà di cattiveria attiva. E se fosse invece stupido, ottuso, né aggressivo né subdolo? Se fosse solo anarchico e privo di volontà propria? Cambierebbe qualcosa nel modo in cui lo concepiamo e lo combattiamo? Forse si, destrutturato del proprio potere e volere maligno.

Va detto che questo non è un libro facile né ‘per tutti’ perché l’ottimo dottor Peluso si addentra in questioni molto specifiche relativamente alle caratteristiche del cancro di non semplice comprensione per i non addetti ai lavori. Cionondimeno può valere la pena di fare uno sforzo cognitivo per apprendere alcuni meccanismi fondamentali della malattia. Quelli che gli autori chiamano ‘sigilli’ per identificarne le caratteristiche.

La gente le conosce? Non abbastanza: sino a che non si ammalano, momento in cui imparano tutto sulla loro malattia, le persone non sanno che il cancro origina sempre una una mutazione genetica, che prolifera meglio in una condizione generale di infiammazione e si approvvigiona di energia in maniera disordinata. Mentre sa che la cellula tumorale diventa immortale, rifiuta di morire e cresce in maniera incontrollata. Una immagine che evoca grande ansia rispetto all’idea che la malattia abbia il sopravvento. Invece se ci pensiamo bene, il cancro è stupido perché continuando a crescere uccide il suo ospite e quindi se stesso. E in quanto sciocco e ottuso vale la pena tentare di avere ragione su di lui, trattandolo per quello che è, una entità poco intelligente, molto meno di noi che abbiamo scoperto tanti modi per combatterlo e sempre più spesso sconfiggerlo.

 

Raffaello Cortina

139 pp

13,00 euro

 



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