La ricetta segreta del Paté di Pomodori Secchi


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Una ricetta di sicuro successo, veloce,  gustosissima e particolarmente adatta in primavera/estate.  Eccovi dunque La Mia Ricetta Segreta che rivelo per la prima volta, in esclusiva: riservata ai lettori di Bonvivre che sono amanti del bello. È una ricetta vegetariana e non è decisamente adatta ad una dieta ipocalorica, sia per gli ingredienti sia per la sua golosità che ci condanna all’impossibilità di limitarci nelle dosi.

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Acquistate dei POMODORI SECCHI e reidratateli, immergendoli per almeno mezz’ora in acqua calda con 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio: oltre che a disinfettarli un po’, il bicarbonato aiuta a reidratarli perfettamente e a renderli morbidi. Trascorso il tempo, strizzateli bene e gettate l’acqua. Se non avete tempo o voglia, acquistate un vasetto di quelli semplici in olio di girasole. Ne servono circa 160 gr a peso netto.

Vi serviranno anche: un generoso pugno di OLIVE VERDI DENOCCIOLATE, 1 spicchio di AGLIO ben tagliato a fettine, qualche fetta di CIPOLLA ROSSA DI TROPEA, un cubotto di PARMIGIANO o di GRANA a vostra scelta tagliato a listarelle (NON grattugiato o a scaglie), 2 cucchiai colmi di CAPPERI IN SALAMOIA, 2 cucchiaini di ACETO BIANCO, 1 cucchiaino di PESTO ALLLA GENOVESE, 20-30 gr di ACCIUGHE SOTTOLIO.

Mettete tutto insieme nel mixer senza aggiungere sale, e mixate. Dopo un paio di minuti, continuando a mixare versate dall’apertura del tappo 100-120 gr di OLIO DI GIRASOLE: vedrete i vostro patè trasformarsi sotto i vostri occhi come se aveste la bacchetta magica di Hermione Granger. Come vedete dalla foto, io amo non frullarlo fino alla tipica, cremosa omogeneità di un patè perché è bellissimo sentire i pezzettini di parmigiano, la masticosità delle olive…

Togliete il patè dal mixer, versatelo in un contenitore di vetro, coprite con pellicola e lasciatelo in frigo una mezza giornata o più per permettere ai vari ingredienti di “pomarsi” cioè di innamorarsi l’uno dell’altro.

Lasciatelo fuori dal frigo un’oretta prima di servirlo, mescolando bene 2 o 3 volte.

IL QUID: è l’abbondanza di capperi in salamoia, che fanno la differenza: se ne aggiungete un altro bel cucchiaio, capirete cosa intendo benchè io non sia una grande amante dei capperi. Immagino le vostre espressioni all’assaggio se invece lo siete!

IL TRUCCO: il trucco vero è “la prima volta”: mettetelo a tavola con nonchalance in mezzo ad altri piatti di finger food, in una ciotola di vetro trasparente al centro di un piatto e circondata da semplici crakers o fettine di pane. Non avvisate i vostri ospiti per non creare aspettative; sceglietevi un buon punto di osservazione, aspettate che qualcuno decida di assaggiarlo e…. Surprise!

LE VARIANTI SQUISITE: ieri ho aggiunto la scorza di mezza ARANCIA a filettini e un quarto della polpa del frutto. So che ogni cosa umana è perfettibile, ma non credevo che il mio patè lo fosse: mi sbagliavo clamorosamente. I componenti siculi della nostra Redazione hanno particolarmente gradito, mentre noi rappresentanti delle regioni del Nord Italia ci siamo profusi in mugolamenti sinfonici. Da oggi integrerò definitivamente la mia Ricetta Originale con questa fantastica idea.

A volte indulgo nell’aggiungere frutta secca, leggermente tostata (altrimenti gli altri sapori prevalgono decisamente), scegliendo tra noci, arachidi un po’ salate o semi di girasole o di zucca già sgusciati. Ne risulta un pesto che, diluito con acqua di cottura, condisce la pasta in una vera esplosione di gusto.

Altre volte aggiungo un generoso pizzicotto di Origano secco, di quello calabrese piccantino oppure, da quando abito in Lazio e ho scoperto la stupefacente Mentuccia, quando è estate ne aggiungo una dose generosa prendendola fresca dal nostro orto odoroso.

 

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