Willy Ronis – Fotografie dal 1934 al 1998


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Fino al 6 gennaio 2019, la Casa dei Tre Oci di Venezia rende omaggio al grande fotografo francese Willy Ronis (1910-2009).  Una retrospettiva del grande fotografo francese in Italia, in mostra con 120 immagini vintage, tra cui una decina inedite dedicate a Venezia, e documenti, libri e lettere mai esposti prima d’ora.

Venezia – Per cercare di rendere più allegra e vivace una giornata invernale, la scelta di visitare una mostra di fotografie in bianco e nero evochi un paradosso alquanto bizzarro e fuori dal comune;  l’esposizione dedicata a Willy Ronis alla Casa dei Tre Oci nella storica “periferica” Giudecca veneziana, regala ai visitatori un salvagente artistico per un’acqua alta che stenta ad attenuarsi e senza dubbio “colora” gli stati d’animo e la mente dei visitatori.

Sono 120 immagini di un’epoca lontana, non tanto per gli anni trascorsi, ma piuttosto per la distanza dal mondo contemporaneo, tecnologico, veloce  e troppo spesso indifferente.

E’ proprio l’attenzione alle semplici gesta quotidiane il cuore di questa splendida mostra; fotografie che regalano allo spettatore un’immagine della vita del Novecento sotto aspetti umani, vicini ai sentimenti “vivi” della società, del mondo del lavoro, agli “odori”delle proteste, al romanticismo di un panorama parigino, all’essenza e all’oscurità di una fabbrica, e all’innocenza nel sorriso di un bambino.

La qualità nelle immagini di Ronis è rigorosa, riesce a descrivere momenti drammatici come le vicende della Seconda Guerra Mondiale, esprimendo comunque speranze e aspirazioni di una società come quella francese, afflitta da disuguaglianze sociali e legate alla violenza del conflitto.

L’iscrizione del fotografo al Partito Comunista, avvenuta nel 1945, diede impulso ad un’espressione della rinascita lavorativa e sociale, rappresentata negli scatti effettuati durante le manifestazioni e all’interno delle fabbriche.

Attento alla quotidianità, ai tanti piccoli gesti e rituali delle giornate lavorative che sommati alla Storia contribuirono a cambiarla e a renderla indelebile.

Un’esposizione che trasmette la sensazione di toccare con mano un periodo storico che nel bene e purtroppo anche nel male più oscuro, ha cambiato la vita e il destino di milioni di cittadini europei.

Esponente della “fotografia umanista” Ronis regala allo spettatore l’essenza del suo pensiero riflessivo, ottimista, di un’epoca colma di ingiustizie politiche e sociali.

Francesco Mazzetto

 

 



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