Resilienza: la capacita’ che ci rende più’ forti in 10 regole


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Grazie alla resilienza, le crisi e le difficoltà possono trasformarsi in opportunità di crescita e rinascita personale. Spesso si è convinti che sia una speciale qualità di pochi, che sia un’attitudine innata, ma non è così. I processi cerebrali che ci permettono di superare avversità e stress sono comuni a tutti gli esseri umani e questi processi possono essere allenati e potenziati proprio come fa un atleta con i suoi muscoli durante l’allenamento.   Gli esperti dell’istituto di ricerca della Fondazione Paoletti, psicologi e formatori illustrano le 10 chiavi per coltivare la resilienza nella quotidianità e predisporsi positivamente alle difficoltà. Il decalogo è frutto di un approccio multidisciplinare che intreccia la ricerca neuroscientifica e psico-pedagogica in cui la Fondazione è impegnata da 19 anni con le più recenti scoperte sul funzionamento del nostro cervello, realizzate da ricercatori in tutto il mondo. Il decalogo è stato illustrato durante la lezione-evento gratuita “Il Potere della resilienza” organizzata dalla Fondazione Patrizio Paoletti nell’ambito del progetto Prefigurare il futuro e realizzata lo scorso 11 ottobre a Genova per la popolazione vittima della tragedia del Ponte Morandi.  Patrizio Paoletti, presidente della Fondazione ed esperto di sviluppo personale tra i più apprezzati in Europa, ci ha raccontato quali sono i 10 passi per un cervello resiliente, un distillato delle migliori conoscenze sul funzionamento della mente e un percorso auto-educativo che può consentire a chiunque di trasformare la vulnerabilità in determinazione e fiducia nel futuro. 

1        RIPARTIRE DA CIO’ CHE SI PUO’ CONTROLLARE E PRENDERE PICCOLE DECISIONI

Il potere di decidere ha un effetto straordinario sulla nostra mente. Una decisione intenzionale anche se piccola crea l’intenzione di muoversi in una direzione particolare. Quando tu decidi un percorso hai ridotto il numero di variabili che la corteccia deve valutare e aumenti la fiducia in te nel prendere decisioni e diminuisci ansia e preoccupazione.  La cosa importante è avere la percezione di controllo e non il controllo delle cose. Decidere su piccole cose che possiamo gestire, come mettere in ordine la casa o decidere il percorso che vogliamo fare da casa a lavoro, dona un senso di stabilità e calma.  La decisione riduce la preoccupazione l’ansia soprattutto quando intorno a noi tutto sembra incerto e instabile.

2       INDIVIDUARE OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI, STIMOLANTI E MISURABILI

Quando gli obiettivi non sono chiaramente definiti, diventa difficile per il cervello determinare quando e come realizzarli. Questo porta ad una progressiva demotivazione e ad una riduzione di quelle sostanze chimiche che ci danno energia e soddisfazione. E’ importante avere anche pochi obiettivi che si ritiene di poter raggiungere. Creare obiettivi a medio e lungo termine molto specifici, significativi e raggiungibili può dare forza e deviare il corso della demotivazione e della depressione.

3       ESSERE GRATI

Nel corso della vita, capita di dare per scontate molte cose che in realtà non lo sono. Una ricerca dell’Università di Berkeley ha rilevato che le aree cerebrali legate alle relazioni sociali e all’empatia sono più sviluppate nelle persone che praticano la gratitudine. Essere grati per ciò che siamo, per ciò che abbiamo, specialmente nei momenti di difficoltà in cui perdiamo qualcosa, è importantissimo per non cadere nella depressione. Scrivere un diario in cui scrivere ciò per cui si è grati può alleviare lo stress, ridurre i sintomi depressivi e incoraggiare ad essere più consapevoli di ciò che rende felici.

 

4        CAMBIARE VOLONTARIAMENTE POSTURA PER CAMBIARE ATTITUDINE

L’umore è spesso condizionato anche da atteggiamenti involontari del nostro corpo. Quando una persona è di cattivo umore tende a chiudersi e a ripiegarsi letteralmente in sé stessa. Per iniziare a sentirsi bene è necessario prendere coscienza della propria postura e impegnarsi ad assumere una posa di assertività per qualche minuto al giorno. Anche un minuto può bastare! Questo esercizio aiuta a sentirsi più forti a livello fisico e mentale diminuendo lo stress e il senso di confusione mentale.

 

5        LASCIARSI ISPIRARE

Le storie dei personaggi più importanti e famosi della storia sono costellate da difficoltà che vengono superate. Ispirarsi a storie di donne e uomini di successo aiuta a comprendere che le difficoltà sono spesso i punti di partenza per meravigliose risalite.

 

6        COSA È DAVVERO IMPORTANTE?

Cos’è davvero importante per me? Spesso si sottovaluta il potere di questa domanda. Molte persone sono infelici perché non inseguono le cose che davvero sono importanti per loro. Per qualcuno può essere la famiglia, per altri l’amore, per altri ancora la libertà. Imparare a comprendere questo ci rende più forti e praticamente inarrestabili. La vera linfa della resilienza è avere un obiettivo da coltivare nella propria vita.

 

7        IMPARARE L’ARTE DI CONDIVIDERE

Nei momenti di difficoltà spesso si tende ad isolarsi, come se il dolore fosse una cosa da vivere da soli. In realtà condividere con gli altri soprattutto il dolore e il desiderio di superarlo per risollevarsi può allargare la nostra visione sulla vita.  L’opportunità è di guardare all’altro come una risorsa, come colui che può darmi ciò di cui ho bisogno. L’altro allora diviene la mia rete neurale espansa e sono realmente più forte, più capace.

8        ESSERE CURIOSO

La parola ‘curiosità’ viene dal latino ‘cura’, che porta con sé l’idea di osservazione e saggezza: in fondo, essere curiosi significa prestare attenzione, sentirsi responsabile del mondo che ci circonda. Per sviluppare la resilienza è importante imparare l’arte della curiosità. I momenti di crisi possono essere l’opportunità per esplorare nuovi orizzonti o scoprire nuovi aspetti di sé che non si credeva di avere.

 

9        PRIMA DI ANDARE A DORMIRE PRATICA LA TECNICA DELL’ AUTO-BENEDIZIONE

Se ci ‘diciamo bene’ (e quindi benediciamo) le cose prima di andare a dormire, cioè se ci alleniamo a costruire una narrazione pro-attiva e positivamente generativa di quello che abbiamo vissuto nel corso della giornata, aiuteremo il nostro cervello a processare le esperienze vissute e a mettere ordine durante la notte. Auto-benedirsi infatti significa costruire per sé nella nostra mente, uno spazio di accoglienza, di accettazione del nostro limite per poterlo domani superare. Auto-benedirsi è vivere la vita come apprendimento continuo!

 

10     PRATICARE UN MINUTO OMM

Molti studi hanno evidenziato il miglioramento delle funzioni cognitive, della gestione delle emozioni e numerosi benefici in termini di benessere fisico della meditazione.  Il nostro istituto di ricerca ha iniziato uno studio pilota sulla pratica della tecnica OMM (One Minute Meditation), come meditazione breve.  Praticare un minuto di meditazione più volte al giorno e più volte a settimana aiuta le persone ad avere più consapevolezza di se stesse, a percepire più calma e distensione muscolare. Partiamo quindi da un minuto!

 



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