Allium cepa-Liliaceae: la cipolla.


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La cipolla è, tra le piante commestibili, forse la più nota e la più usata, vista la sua infinita versatilità e le sue importantissime proprietà organolettiche che rendono questa radice indispensabile in una dieta sana.

La cipolla sembra essere stata usata e conosciuta già 5000 anni prima di Cristo poiché sono stati ritrovati dei resti in un periodo databile come l’età del bronzo. Si ha la certezza del suo impiego da parte degli antichi egizi che misero due cipolle nei lobi degli occhi del faraone Ramesse II in quanto convinti che la forma a cerchi concentrici simboleggiasse la vita eterna e che il suo forte odore servisse a ridare il respiro ai morti. Testimonianze di vari usi della cipolla derivano anche dall’antica Grecia che la vedeva primeggiare tra gli alimenti degli atleti in quanto si credeva che alleggerisse il sangue e quindi li rendesse più veloci. Anche i gladiatori romani la usavano copiosamente, ma per potenziare la muscolatura strofinandosela su tutto il corpo. Nel Medioevo poi, grazie alle sue molte proprietà curative, diventa così importante da essere usata anche come moneta di scambio. Per merito di Cristoforo Colombo la cipolla sbarca nelle Americhe e pare che venisse usata come cura per la fertilità sia negli animali che sugli umani.

Come si coltiva.

Coltivare la cipolla è piuttosto semplice se si rispettano alcune banali regole. Innanzitutto il terreno che deve essere molto leggero e morbido in modo da permettere al bulbo di svilupparsi. Inoltre deve anche essere molto ricco di sostanze, quindi concimato spesso con sostanze organiche. Non ama il freddo questa pianta, quindi se si decide di coltivarla in inverno è meglio porla all’interno di una serra. Dopo la semina è necessario irrigare abbondantemente. Si potrà estrarre la cipolla dal terreno solo quando la pianta sarà divenuta gialla con le foglie appassite e piegate verso il terreno. Una volta estratta è necessario lasciarla essiccare in luoghi bui e areati per evitare l’insorgere di parassiti o di muffe.

Proprieta’ medicamentose.

Il fatto che in epoche passate la cipolla venisse usata per gli scopi terapeutici più disparati trova motivo nelle moltissime proprietà organolettiche che essa vanta, tutte di fatto riconducibili alla sua essenza volatile ricca di glucosidi solforati. Infatti può essere usata come antibiotico grazie al suo succo che può essere applicato direttamente sopra ad alcune infezioni della pelle o sempre come succo unito al miele è eccezionale nel combattere le infiammazioni orofaringee. Come credevano i Greci essa ha la proprietà di fluidificare il sangue, aiutandone la circolazione e divenendo quindi molto indicata contro le trombosi. Ha anche la proprietà di abbassare il grado di glucosio nel sangue e quindi diviene molto utile nelle diete ipoglicemiche. Inoltre stimola il metabolismo, disintossica il fegato, regolarizza la flora intestinale e rallenta i processi putrefattivi che possono portare ai tumori intestinali e del colon, contiene enzimi che stimolano la produzione di sangue con l’apporto di ferro e altri microelementi. Inoltre stimola la crescita dei capelli e aiuta nella cura contro gli inestetismi cutanei come acne, foruncoli e smagliature.

Visto l’apporto benefico apportato a tutto l’organismo si è portati a pensare che sia anche afrodisiaca.

CURIOSITA’: perché la cipolla fa lacrimare e come prevenire questo fastidioso fenomeno chimico.

Quando si affetta la cipolla accade che i solfossidi presenti tra uno strato e l’altro si combinino, grazie al taglio, con le allinasi, la sostanza che ne deriva crea una reazione chimica con la parte umida dell’occhio trasformandosi in acido solforico, a quel punto l’occhio per proteggersi produce altra umidità (le lacrime) che accentueranno ulteriormente la reazione chimica innescando un circolo vizioso senza fine. Unico modo per non innescare questa reazione a catena è di affettare la cipolla nell’acqua che impedisce ai solfossidi di unirsi alle allinasi.

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