Vancanze “low price”: l’home swapping


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Prima di partire per le vacanze, con tutta probabilità, chiederete ad un parente oppure alla vostra portinaia di badare alla casa ed annaffiarvi le piante: non sarebbe piacevole trovare uno scenario da deserto di Gobi, al rientro. C’è da immaginarsela, l’adorabile signora, che, pensando ad altro, varca la soglia di casa vostra nell’intento di innaffiare e nel bel mezzo del silente e caldo Agosto caccia un urlo di terrore, sicura di aver visto quello che ha visto: un estraneo steso paciosamente nel vostro divano. Avvertitela, non è il caso di chiamare il 113, per carità: non si tratta della descrizione di un ladro “bon vivent” ne di quella del protagonista dell’introspettivo “Ferro 3 – La casa vuota”, film cult del regista coreano Kim Ki Duk. E’ semplicemente qualcuno con cui avete scelto di fare uno scambio “alla pari”, prestandogli la vostra casa per le vacanze. Naturalmente, in cambio, avrete la sua: via ai bagordi con le sue stoviglie pregiate, ai lunghi bagni ristoratori nella sua vasca idromassaggio e ad interminabili pomeriggi di ozio nel suo morbidissimo sofa. E’ la nuova frontiera delle vancanze “low price”: l’home swapping.

Diventando membri di uno dei siti che offrono questo servizio, la vostra casa entra a far parte di un “menù di case da scambiare”. La procedura è piuttosto semplice: una volta inserite foto, prezzo e naturalmente luogo, tutto sta nel trovare il “match”, ovvero qualcuno che abbia interesse a venire a visitare il posto dove abitate, che trovi quantomeno gradevole la vostra casa e del quale voi pensiate lo stesso. Il sito http://www.chilledlife.com/ rende molto bene l’idea. Si va dalle “budget homes” (per chi sta attento al portafoglio) fino alle “super luxury homes” (vere e proprie magioni principesche). Inutile che abbozziate un sorrisetto sornione: lo scambio deve essere, quanto più possibile, alla pari e in linea di massima non c’è modo alcuno di scambiare il vostro, pur carino, bilocale “fronte finestra del vicino” con la bellissima “Casa los Abetos”, una proprietà dal gusto minimal- chic nel cuore di Ibiza. Chilledlife opera, per il momento, solo a Chamonix Mont Blanc, Ibiza e Brigthon, quindi solo chi vive in queste tre località può iniziare a fare “home swapping”. Certo,  non è l’unica alternativa: il sito http://www.homeexchange.com/ offre una proposta ben più vasta e dettagliata.

 

In home page si trova, senza difficoltà, una lista di “proprietari” disposti a scambiare la propria casa seduta stante. C’è di che bearsi guardando le bellissime dimore in Australia, in Canada, nelle Virgin Islands, a Rio de Janeiro, in Francia e praticamente ovunque si possa desiderare di andare. Basta diventare membri del “club”, mandare un email al proprietario della casa che ci interessa e vedere se lui è altrettanto interessato. Facilissimo consultare la versione italiana del sito http://www.scambiocasa.com/, dove ci sono addirittura interessanti testimonianze di chi ha già fatto questa esperienza. Gabriella e Giuseppe, per esempio, parlano della loro gioia di vivere “per un po’ le vite degli altri” (!?), Livia di quanti amici si è fatta grazie all’ home swapping e Paolo di come è riuscito a convincere il vicino della casa “scambiata”, a Parigi, a farsi dare la chiave: il poveretto non deve essere stato avvertito e c’è da capirlo se, inizialmente, ha fatto resistenza.

Altro dettagliatissimo sito è http://www.homeforswap.com/, che mette bene in evidenza un’ informazione più “lucrosa”. Il servizio di “home swapping” ha un costo: diventare soci e poter mettere la propria casa nel circuito dello scambio costa all’incirca 80 euro all’anno, poca cosa se si pensa all’effettivo risparmio che un modo di viaggiare del genere può portare.

Per far sì che l’esperienza di scambio funzioni ci sono alcune regole base da seguire. La prima è quella di lasciare agli inquilini una specie di “guida” della propria città, improvvisandosi Lonely Planet. Non deve poi mancare un manuale su come “gestire” la casa: naturalmente vanno evitate cose del tipo “sistemare la cantina”, “fare pulizia nell’armadio” o “cambiare a vostre spese la tappezzeria della camera da letto”. Meglio alcune semplici dritte su dove si possono trovare gli oggetti di maggior utilità o su come far ripartire uno scaldabagno non più nuovissimo. E’ il caso, poi, di avvertire vicini di casa e qualche parente, non solo, come detto, per evitare loro malori ma anche per avere un “controllo” in caso di necessità. Sarebbe infine auspicabile sviluppare una relazione prima dello scambio, mandandosi email, telefonandosi e cercando di entrare il più possibile in confidenza. Le possibilità per viaggiare in questo modo sono sempre più numerose e le esperienze di chi ha provato sono praticamente tutte positive. Certo, qualche resistenza da vincere c’è. Il pensiero che un tizio mai visto e conosciuto faccia colazione con la vostra tazza del cuore, che guardi, sghignazzando, le dediche scritte sui libri che vi hanno regalato o che vada a profanare la vostra collezione di cd, magari non trovandola neanche di suo gradimento, può essere duro da mandar giù. La consolazione, qualora foste tipi particolarmente gelosi della vostra intimità, è che potrete sempre fare lo stesso con lui, facendo una faccia da gnorri quando vi chiederà “che fine abbia fatto la sua felpa dell’università”.



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