Musei tutti da gustare


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E’ definita arte culinaria e dunque non deve stupire che in Europa nascano veri e propri musei dedicati al gusto e ai sapori della buona tavola. In provincia di Parma se ne contano addirittura quattro. Questi Musei del Cibo ci consentono di scoprire tradizioni della vita contadina, del territorio e della storia alimentare. A Soragna c’è la sede del Museo del Parmigiano Reggiano, collocato nell’antica proprietà dei principi Meli Lupi. La struttura ottocentesca che lo accoglie è già di per sé un’opera d’arte. Arredato come un caseificio dei primi del ‘900, il museo offre al visitatore il ciclo di lavorazione per la trasformazione del latte in formaggio, con in mostra tutti i tradizionali strumenti del casaro. Immancabili un punto vendita e la zona degustazione. Il Museo di Soragna è visitabile dal venerdì alla domenica. Ci spostiamo a Felino. Le cantine del settecentesco castello ospitano il Museo del Salame Felino. Un viaggio nella storia, nell’arte e nella tradizione della macellazione del maiale, fino alla produzione del famoso salame che porta il nome del luogo. In esposizione gli oggetti e le attrezzature care ai norcini e quache segreto per la produzione dell’ottimo salume, dettato dal giusto equilibrio nelle dosi di carne, spezie e salatura. A Langhirano ci attende il Museo del Prosciutto di Parma, un percorso anche in questo caso, nella storia e nella tradizione, con tanto di degustazione finale. Il museo è aperto il sabato e la domenica. In una delle più antiche fabbriche di conserve di Collecchio visiteremo invece il Museo del Pomodoro. Grandi pannelli raccontano le vicende storiche e i processi di produzione del pomodoro, una filiera che consegna sulle nostre tavole un prodotto tra i più utilizzati come ingrediente base di tante ricette italiane. Tra i tanti musei del gusto, citiamone uno fuori dai confini nazionali. Se vi trovate in Belgio, a Bruges, c’è il curioso e interessante Museo delle Patate Fritte. Il tubero dalle antiche origini è raccontato attraverso la storia, i macchinari, la lavorazione ma, e qui sta la vera curiosità, anche attraverso varie forme d’arte: la musica, il film, la pittura. E se dopo una tale visita vi venisse voglia di assaggiare patate fritte, basta fare una tappa al ristorante del museo che le propone in tutte le maniere possibili. Questi sono solo alcuni dei Musei del Cibo che riusciranno a mettere in movimento tutti e cinque i nostri sensi. Una forma d’arte del tutto particolare per tradizione, storia e attualità.

Emanuela Biancardi



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