La pasta è “ Tricolore”

Ha conquistato le tavole di tutto il mondo, non risente della crisi, fa star bene ed è un piatto italiano: la pasta. Che l’Italia ne sia la patria è fuori discussione ma è anche il Paese che vanta da sempre il consumo più elevato pro capite di questo prodotto. Ogni italiano ne consuma in un anno circa 26 kg (i siciliani addirittura 44). Nella classifica mondiale al secondo posto il Venezuela (12), al terzo la Tunisia (11,7), seguiti da Stati Uniti e Svezia (9).

Tornando all’Italia, il nostro Bel Paese riesce a far fronte alla grande richiesta dell’esportazione del prodotto. Tra vecchi e nuovi mercati 3247 sono i milioni di tonnellate di pasta prodotta di cui il 60% è destinato all’export. Basti pensare che 1 piatto di pasta su 4 al mondo, e 7 su 10 in Europa,è realizzato grazie all’impasto italiano. Vien da chiedersi il perché di tanto successo. Se è vero che la pasta si può fare con diversi tipi di grano, non dimentichiamo che fin dagli anni sessanta per una legge statale, in Italia si può definire pasta solo quella preparata con semola di grano duro, dalle caratteristiche organolettiche precise.

Il successo della pasta “Tricolore” è anche inevitabilmente, il successo delle ricette italiane per cucinarla, che si stanno diffondendo in tutto il mondo. E in tal senso la fantasia non manca di certo: ricette golose, alcune elaborate, altre facili facili… E dato che la semplicità paga sempre ecco la tendenza del momento: la pasta “risottata”.

Segreto dei ristoratori un tempo, oggi è una tecnica conosciuta da tutti. Ecco in cosa consiste: ammorbidire la pasta in acqua bollente per qualche minuto, poi passarla nella pentola del condimento per altri 4-5 minuti, aggiungendo all’occorrenza l’acqua di bollitura. Questa tecnica aiuta a migliorare il sapore del nostro piatto e ad arricchirlo di amido, che solitamente si disperde nell’acqua, e che serve ad amalgamare meglio la pasta. E… buon appetito.

Emanuela Biancardi